
Purgatorio, purificazione delle Anime.
La purificazione delle Anime corrisponde a ciò che la religione cristiana chiama il purgatorio. Dopo la morte, il corpo vitale, che, in capo a tre o quattro giorni, ha rotto definitivamente il suo legame con il corpo fisico. Resta ancora legato al corpo mentale per qualche giorno. Durante questo periodo, il “defunto” vede scorrere a rovescio il film della sua esistenza, dalla sua morte fino alla sua nascita. Egli contempla la sua vita passata da semplice spettatore, senza provare sentimenti particolari, o piuttosto, è la sua vita passata che lo contempla!
Lo spettacolo cessa nel momento in cui il corpo vitale, perdendo poco a poco la sua forma. Che coincideva con quella del corpo fisico, finisce per dissolversi nel mondo dell’irradiamento vitale universale. Che lo circonda, proprio come il corpo fisico che si decompone in quello della materia universale. Di esso sussiste solo un concentrato che è come la quintessenza dei sentimenti. Che egli ha provato durante la sua vita terrena e che va ad integrarsi col corpo mentale.
( Purgatorio purificazione delle anime).
L’EFFETTO DEI DESIDERI.
quest’ultimo, proseguendo da solo la propria evoluzione, continua a sentire l’effetto dei desideri del corpo fisico e mentale. Prendiamo un esempio. Mangiare quando si ha fame, è una soddisfazione ad un tempo del corpo fisico e del corpo vitale. Ma mangiare più di quanto si abbia bisogno, per pura golosità, cibi raffinati o bere. Senza aver veramente sete bevande alcoliche sono soddisfazioni esclusivamente del corpo mentale. Ciò è reso ancora più evidente dal fatto che gli eccessi di cibo o di bevande non corrispondono ai bisogni del corpo fisico ed anzi lo rendono malato. Se dunque la fame e la sete spariscono con il corpo fisico e vitale. La golosità o il desiderio di bevande alcooliche sussistono nel corpo mentale. Ma quest’ultimo, non possedendo più il corpo fisico per soddisfare i propri desideri, sentirà il dolore di non poterli soddisfare.
Accadrà lo stesso sul piano sessuale, poiché si troverà in una situazione analoga a quella dell’impotente. Il quale sulla terra continua a provare il desiderio fisico, ma è nell’impossibilità di rispondervi. Più saranno stati intensi i desideri sensuali, che nel corso della vita non avrà saputo dominare. E avranno profondamente impregnato il suo corpo mentale, e più grande sarà la sofferenza per l’impossibilità di saziarli. E più tempo ci vorrà perché il desiderio, non potendo essere accontentato, finisca per spegnersi da solo. Se poi il desiderio ha raggiunto lo stato dell’ossessione, il corpo mentale vagherà sulla terra verso l’oggetto della sua passione. E gli potrà accadere di conoscere il supplizio di Tantalo. Fase Purgatorio – religione cattolica.
(Purgatorio purificazione delle anime).
L’ORO TANTO AMATO NON HA PIU’ VALORE.
Per esempio: “ L’avaro, che adorava il suo oro durante la vita terrena, non può accumulare più. Perché non ha più il corpo fisico che gli era necessario per impadronirsene. E peggio ancora, non può nemmeno possedere quello messo da parte durante la vita. Andrà probabilmente a sedersi davanti al suo forziere per covare con gli occhi l’oro tanto amato e i suoi valori.
Ma compaiono gli eredi e, con un’ironia mordente nei confronti del dipartito avaro ( che essi non vedono, mentre lui sì, che li vede e li sente), aprono il forziere. Egli si getta sul suo oro per proteggerlo. Ma gli eredi gli passano attraverso, senza nemmeno sospettare che è lì e senza affatto preoccuparsene. E cominciano a spendere il suo tesoro, mentre lui si torce dalla rabbia, impotente. Egli soffrirà crudelmente… Finché avrà capito che l’oro può essere una maledizione. Infine, sarà liberato dal suo corpo il desiderio e sarà pronto a passare nell’aldilà…”.
Potremmo parlare di casi altrettanto dolorosi, come quelli dell’orgoglioso, del geloso o del maniaco sessuale. Allo stesso modo si consumano in un “fuoco divorante”. Queste sono le fasi del cosiddetto Purgatorio.
Dopo la morte, tutti i desideri rivolti soltanto alla ricerca del piacere dei sensi. Invece che all’aspirazione, attraverso di essi, di una manifestazione più elevata dell’io. nell’amore. Per esempio, continuerà ad esistere solo l’affetto, mentre il desiderio fisico dovrà essere calcinato.
(Purgatorio purificazione delle anime).
IL CORPO MENTALE E LA SUA EVOLUZIONE
(…)Il corpo mentale, proseguendo la propria evoluzione, si accinge a rivivere la vita precedente in senso inverso. Dal decesso fino alla nascita, e stavolta non più come spettatore, bensì come attore. La durate di tale periodo corrisponde, per la media delle persone, ad un terzo della loro vita terrestre. Vale a dire che un uomo morto a sessant’anni rivivrà la sua vita per circa vent’anni. Perché un terzo? Perché, senza lo schermo del corpo fisico, la vita è tre volte più intensa. Ci riferiamo qui ai dati desunti da una media. In realtà la durata può essere molto più corta o più lunga, a seconda del livello spirituale del defunto, che può essere più elevato o più basso.
Comunque sia, il trapassato proverà, man mano che rivivrà la fase corrispondente alla sua vita terrestre, tutte le gioie e tutte le sostanze. Che egli avrà procurato agli altri sia sul piano materiale che morale. In modo da rendersi conto dell’effetto dei suoi atti.
Rudolf Steiner spiega, con un paragone molto chiaro, che il “trapassato” guarda tutte le proprie esperienze passate. Come si guarda una cosa piena di crepe, che bisogna ricostruire su un nuovo piano.
(purgatorio purificazione delle anime)
LA VOCE DELLA COSCIENZA.
Alla fine di questo periodo, lo stadio di purificazione sarà finito. Ed il corpo mentale si dissolverà a sua volta nel mondo del Mentale universale che lo circonda. Sussisterà soltanto la quintessenza delle sue esperienze passate. Simile ad un residuo di distillazione di un alambicco. Essa si incorporerà nell’io. quest’ultimo raggiungerà così delle sfere più elevate, il cui irradiamento gli permetterà di evolvere. Questo nucleo di esperienze dimenticate diverrà ciò che chiameremo “ la voce della coscienza”. Durante una nuova vita sulla Terra.
Bisogna capire bene – ed è in ciò che consiste la differenza di fondo – con gli insegnamenti della religione cristiana – la ricompensa o la punizione. La Natura non punisce, essa insegna. Tale processo è semplicemente una conseguenza della legge fondamentale dell’Universo. la legge dell’evoluzione permanente del flusso della vita verso una spiritualizzazione sempre più elevata. Per il Buddhismo non esiste “errore” ma solo “ignoranza”. La teologia cristiana, d’altronde, non è poi così lontana da tale posizione. Quando esige che vi sia ‘conoscenza di causa’ perché il peccato possa essere definito mortale e uccidere così la grazia che è in noi.
È interessante notare che ciò sembra essere confermato dalle testimonianze dei “rianimati” citati dal dottor Moody: .“ Nella maggior parte dei casi, egli racconta, la nozione di ricompensa-punizione viene abbandonata. Smentita persino da coloro che precedentemente avevano l’abitudine di concepire le cose da questo punto di vista. Si sono accorti, con loro profonda sorpresa. Che quando i loro atti apparentemente più biasimevoli e peccaminosi venivano mostrati, davanti all’Essere di Luce, costui non reagiva con la collera. Ma al contrario con la comprensione e talvolta persino con l’umorismo”.
FONTE: – Rinascere dopo la morte – vite anteriori e reincarnazione-
Testo di Jean Francis crolard.

