Oltre la soglia della vita. L'Anima al Trapasso.
SPIRITUALITA'

OLTRE LA SOGLIA DELLA VITA. L’ANIMA AL TRAPASSO.

Cerchiamo di analizzare lo stato d’animo dell’uomo che giunge al limite della sua vita terrena. Ricordando anzitutto le parole che Gesù rivolse all’umanità tutta. Ma specificatamente a quella parte di umanità che è nella verità, nella luce. Disse Gesù: “ Venite a Me, voi che siete affaticati e stanchi”. Intendendo così che la fatica e la stanchezza sono di tutte le individualità non di una sola. Per cui trattasi di un fattore, di un denominatore comune a qualunque essere. (Oltre la soglia della vita. L’anima al trapasso. )

(…) Vi sono indubbiamente i piccoli errori commessi e, come il fanciullo goloso prende una ciliegia di nascosto, così l’uomo consente ad un palpito di materia. Per il fanciullo vi sarà il rimbrotto dei familiari e la tradizionale tiratina di orecchi. All’uomo il rimbrotto del giudice e la giusta necessaria riparazione. L’IO Spirito dovrà pagare per l’io materia, in quanto sulla Terra, nessuno poteva allora castigarlo per colpe che erano note a lui solo.

Ecco la pace e la serenità, derivanti da un moto armonico compiuto. Quando scoccherà quell’ora per un individuo nel tempo? Lo ignorate voi e lo ignoriamo Noi. quell’ora, così come quella in cui si appare alla luce del vostro sole, è nota unicamente al Padre. Le Parche non esistono ma il filo sarà reciso per volontà dell’Eterno, al minuto esatto, nell’attimo esatto. Tale prospettiva deve essere presente in ogni individuo dall’infanzia in poi. Si tratta di un transito, di un passaggio, della cui durata non dovete preoccuparvi. E che non dovete sollecitare nemmeno per effetto di quella stanchezza alla quale si riferì Gesù nella Sua espressione.

(Oltre la soglia della vita. L’Anima al trapasso).

NULLA TEMA CHI E’ NEL GIUSTO.

Nulla tema chi è nel giusto; chi è nel vero, chi è nella fede, chi è nel Padre deve attendere serenamente. Che il transito poi dall’uno all’altro stato si attui per un intervento o per un altro, la cosa non cambia.

A questo Trapasso, le cui cause possono nella maggioranza rimanere ignote, ognuno deve prepararsi e prospettarsi, dimenticando gli affetti. Pensando che si va dove l’amore è Amore, dove l’Amore è realtà, dove la fraternità pulsa ininterrottamente. Sollecitate, se volete, ma non egoisticamente, sollecitate per poter acquisire una tale massa di energia e di sapienza. Per cui il soccorso ai propri simili possa essere più potente e più sollecito. Non si deve più guardare all’ieri o all’oggi, si deve guardare al domani. E quando domani, che tutti ignoriamo, tranne Uno. Che deve essere il centro di attrazione dei vostri pensieri, costituendo lo scaricarsi, attraverso la loro combustione, delle colpe. Dei pesi umani per poter rispondere quassù di una massa inferiore di negatività.

(Oltre la Soglia della vita: L’Anima al trapasso).

NESSUNA PAURA DELLA PAROLA MORTE.

Ciò che voi riuscirete a bruciare, ad incenerire laggiù fra voi, non dovrete più incenerirlo quassù. Per cui sarà più pronta, più sollecita, più efficace, più energica l’opera che potrete condurre, non solo in pro dei fratelli disincarnati che vi riceveranno. Ma in pro di coloro che non saranno più i figli ed i congiunti del tempo, ma saranno pur essi fratelli, ancorché in forma umana. Essi di voi serberanno ricordo, mentre voi potrete vivere la loro stessa vita, potenziandola, correggendola, guidandola. È invalso l’uso fra gli umani di pronunciare con terrore l’espressione ‘morte’, ma non esiste la morte. E’ il Trapasso. La morte, semmai, il peccatore la troverà quassù, come disse il Poeta:

Gli Spiriti dolenti che la seconda morte ciascun grida”.

La prima morte è dissoluzione di materia. La seconda, per coloro che rimangono al di fuori della fede, al di fuori della verità, sarà una morte temporanea. Ma sarà morte, in quanto segnerà una stasi assoluta che permarrà fintanto che, attraverso il rimorso. – Biotesi del rimorso-. Avverrà la rigenerazione.

È opportuno per tutti potersi presentare al Padre lietamente, sorridenti, dicendo: “Quanto è stato possibile, io l’ho fatto nel Tuo Nome. Se ho mancato, se fu insufficiente la mia opera, a Te ed a Te solo, o Padre, il giudizio, la condanna. Ed a me l’espiazione”.

Non preoccupatevi se il termine di un ciclo vitale vi raggiunge per un coefficiente o per un altro. L’essenziale è sapere che nell’ora del trapasso sarete accompagnati, sorretti, guidati, non sospinti, perché voi stessi, troverete le energie. Non dico per andare al Padre, ma per volare al Padre.

MESSAGGIO MEDIANICO

Dettato da una Purissima Intelligenza.

Tratto dal libro : “Scintille dall’Infinito”

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