In questo articolo si tratta di uno stato dei trapassati che non hanno oltrepassato il tunnel e che si trovano nel Regno di mezzo, nel Regno intermedio, prima del tunnel un po’ come intrappolati. Vedremo la spiegazione di Cesare Boni, uno dei più grandi tanatologi italiani, esposta nel suo libro: “Dove va l’Anima dopo la morte” . Pone grande attenzione alle pratiche medianiche in tutte le loro forme. E si ripete: ‘facciamo attenzione’.
“ Sfortunatamente non tutti i ‘trapassati’ entrano nel tunnel subito. Ciò che ci fa soffermare in uno stadio intermedio, che è già uno stato di morte, e ci impedisce di proseguire il nostro viaggio, è la forza degli attaccamenti a questo piano di esistenza. E noi, già da qui dobbiamo imparare a superare gli attaccamenti siano essi verso beni materiali che passioni affettive sentimentali. Se i nostri attaccamenti sono molto forti, non riusciamo ad entrare nel tunnel, e tentiamo di vivere il più possibile la vita in questo mondo.
Vediamo, udiamo, tocchiamo, sentiamo gli odori, gustiamo ma non abbiamo più il corpo e quindi non possiamo più essere visti, sentiti e toccati, né altri percepiscono le nostre parole e il nostro tocco. È una situazione di estremo disagio, senza pace, senza tregua, senza sollievo. Vorremmo comunicare ma non possiamo. Eppure, ogni volta che ci è possibile tentiamo di stabilire un contatto, una comunicazione.
Di fatto, attraverso medium viventi, mezzi elettronici, oppure sintonizzandosi direttamente con una ricevente, si può entrare in contatto con due tipi di energie: una è quella relativa a questi poveri esseri, dei quali abbiamo appena parlato, trattenuti a questa dimensione nostra a causa di forti attaccamenti o questioni irrisolte. Spesso si tratta di persone morte per incidenti o uccise, che non hanno avuto nessun tempo di preparazione per il trapasso e si sono trovati dall’altra parte conservando tutte le passioni e i desideri che avevano in vita. ( L’Anima al Trapasso: oltre la vita terrena, le Biotesi).
( Nel Regno intermedio, prima del tunnel).
UN SERBATOIO DI IMPRESSIONI, EMOZIONI, MEMORIE.
Il secondo tipo di energia è ciò che gli spiritisti e teosofi chiamano ‘gusci’ o ‘larve’. Ognuno di noi quando compie un’azione o dice una parola, emette un’energia che viene registrata nella sua ‘nadi Sushumna’ , il canale centrale che funge da hard disk. Un po’ come un serbatoio di impressioni, emozioni, memorie. (I meridiani energetici confermati dalla Scienza).
Questa energia viene però, immagazzinata anche in natura e da quel momento viene chiamata ‘Sanchita karma’ ‘azione dormiente’. E se la legge del karma ( che in termini moderni potremmo chiamare legge di causa effetto di Newton), ci ritornerà al momento dovuto. Un ricevente idoneo, sintonizzato su quella lunghezza d’onda, può metterci in contatto con queste energie ( che hanno esattamente le caratteristiche di chi le ha emesse). Giacchè può ritrasmetterle, per esempio parlando. ( Ciò che semini raccogli, una legge perfetta ma scomoda).
Durante le pratiche medianiche può accadere di entrare in contatto con l’una o con l’altra di queste energie, ma mai con coloro che sono ormai passati nel tunnel. La via di ritorno non è aperta, né pure che loro siano interessati ad avere più nulla a che fare con questo mondo.
Questo Regno intermedio in cui si fermano le anime che non superano il tunnel, è ben conosciuto da tutte le tradizioni. Non è considerato un reame ma un luogo etereo dove gli spiriti vivono i loro ultimi, a volte forti, violenti, appassionati attaccamenti a questo piano di esistenza.
Ma i fratelli trapassati non resteranno in eterno in questa condizione di desolazione, anche perchè dobbiamo sempre ricordare che non vi è condizione eterna in qualsiasi cosa abbia avuto un inizio. L’unico Eterno è il Divino trascendente, assolutamente al di fuori del tempo e dello spazio.
( Nel Regno intermedio, prima del tunnel).
TRE GRANDI POSSIBILITA’ DI RICEVERE AIUTO.
Le anime che vivono nel Regno intermedio hanno tre grandi possibilità di ricevere aiuto:. L’aiuto diretto dato dalle pratiche dei loro cari ancora in vita; l’aiuto indiretto che viene da pratiche non spercificatamente indirizzate a loro, ma ad altri che non ne hanno più bisogno. E che funzionano un po’ come sovvenzioni che passano attraverso una banca delle azioni amorevoli e compassionevoli, chiamata nella tradizione cristiana “Comunione dei Santi”.
La terza possibilità viene ad essi dalla morte dei grandi esseri che, passando per il tunnel, si trascinano dietro nel vortice positivo, creato dalla energia della loro ascesi, un gran numero di infelici. Le scritture cristiane apocrife raccontano come Cristo, prima di salire al Padre, abbia svuotato l’Ade ( non la Geenna).
Vi è la storia di un grande santo dell’India che aveva sempre desiderato liberare queste creature dalla schiavitù dei loro attaccamenti e indirizzarli quindi verso un mondo più consono alla loro condizione. Alla sua morte, i messaggeri di Yama, il dio dei mondi dell’aldilà, vennero a prenderlo con grandi onori e gli fecero da guida verso la luce divina. Egli però li fermò, dicendo che desiderava passare prima nel Petraloka (Regno intermedio). Essi ne rimasero sconcertati: un grande essere che desiderava discendere agli inferi. Non era possibile, quindi risposero di no!
Ma il santo replicò con estrema fermezza che non li avrebbe seguiti e sarebbe rimasto sulla Terra. Solo allora i messaggeri del dio della morte accettarono e lo seguirono negli inferi. Entrando in contatto con quel piano di esistenza, con quelle povere anime, con il loro sconforto e la loro pena, il santo provò una grande compassione, che espresse nel solo modo che conosceva. E cioè pronunciando il mantra che aveva ripetuto per tutta la sua vita in terra.
La potenza di quel Mantra, carico dell’energia dell’ascesi del santo, ebbe su di loro un effetto sconcertante: li purificò da ogni attaccamento e tutti salirono in cielo con lui….
( Nel Regno intermedio, prima del tunnel).
UN’AZIONE DA EVITARE.
A parte queste tre possibilità, la ricerca di un contatto con queste creature intrappolate tra le due dimensioni, è considerata un’azione da evitare. Non solo perchè certamente ne peggiorerebbe la posizione fornendo loro un mezzo per soddisfare gli attaccamenti a questa terra, ma anche perchè può causare paura, traumi e squilibri psichici a chi pratica questo contatto. ( aggiungo io, se non peggio, ma molto peggio).
A questo si riferisce il verso 135 della Guru Gita “ La Guru Gita ci libera dalla paura del tempo e della morte. Pone fine a tutta la nostra sfortuna. Elimina la paura degli spiriti dei demoni, dei fantasmi, dei ladri e delle tigri”.
Abbiamo detto che nella fase del “completo conseguimento” possiamo superare questo tunnel molto velocemente, la luce divina che ci attende per il grande incontro, il “matrimonio mistico”, come lo chiama Santa Teresa d’Avila nel suo “Castello Interiore”.
San Gregorio Magno dice: “ Quando la parte corruttibile del nostro essere sarà messa sotto terra, Egli (Dio) sarà visto da noi in tutta la luminosità della Sua divinità”.
CONCLUSIONE.
Posso aggiungere nel mio modesto parere di tanti anni di ricerca e di studi. Non va cercato certamente il contatto con i fratelli trapassati, perchè, se per concessione divina, devono portarci qualche messaggio, sarà dato loro il permesso di farlo con varie modalità. Noi, da questa parte, dobbiamo impegnarci a pregare per loro, non solo per i nostri cari, ma per tutti i fratelli che si trovano di là e cercare di migliorarci per il nostro bene e per il bene del prossimo. No, al fai da te; no alla ricerca esasperata, all’angoscia, all’attaccamento perchè così facendo non li lasciamo liberi, oltre a non essere liberi neanche noi. Preghiera, studio della spiritualità, dei Vangeli e lettura ad alta voce. Questi sono grandi aiuti per tutti, incarnati e disincarnati.