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SPIRITUALITA'

Lo sviluppo dell’Anima umana e lo svolgersi dei cicli evolutivi.

Lo sviluppo dell’Anima umana e lo svolgersi dei cicli evolutivi.

 

Quando si parla di esseri umani, vanno tenuti in considerazione due tipi fondamentali di fattori. Ne esiste indubbiamente un terzo, che comunque trascende la conoscenza ordinaria e non può essere trattato qui.

Un uomo e una donna sono innanzitutto un organismo umano che agisce a livello della natura umana. La quale deve considerarsi parte della biosfera della Terra e soggetta ai ritmi e alle influenze del Pianeta.

Quindi quest’uomo e questa donna possono presentare caratteristiche rivelatrici di un processo individualizzante che è stato messo in atto. E non solo in termini di modificazioni della superficie di un tipo particolare di natura umana, condizionato anche dai modelli culturali. Ma in termini di risposte veramente individuali e pressioni quotidiane.

In alcuni testi spiritualisti si parla di tre anime dell’uomo, o i tre livelli fondamentali di quella che chiamiamo “Anima”.  Il potere di integrazione che agisce ovunque ci siano manifestazioni organiche di vita. E abbiamo, l’anima vivente, l’anima individuale e l’anima divina.

L’esistenza di queste tre fasi dello sviluppo dell’Anima umana, che esistono potenzialmente nell’ambito umano, è chiaramente indicato nella Bibbia. ( Leggi anche: Evoluzione planetaria dell’umanità: antropogenesi ).

 

( Lo sviluppo dell’Anima umana e lo svolgersi dei cicli evolutivi ).

 

LA POTENZIALITA’ DI UNA FORMA SUPERIORE.

 

In Genesi 2, Dio fornisce all’uomo un’”Anima vivente”. Quest’Anima vivente, come base, non differisce dall’anima degli animali e le vien dato lo stesso nome. Ma nell’uomo la potenzialità di una forma superiore d’attività dell’Anima era latente anche all’inizio dell’evoluzione umana. ( nello stato passivo dell’Eden). Era latente nella capacità che Adamo – un simbolo delle primordiali razze radici nelle tradizioni teosofiche – aveva di dare un nome a tutte le cose che vedeva e incontrava.

Questa potenzialità di coscienza oggettiva si sviluppò attraverso varie crisi di coscienza, e particolarmente con la venuta sulla Terra dei Ben-Elohim. ( i Figli di Elohim-Dio). Che si unirono con le figlie degli uomini. Essi erano gli Spiriti Prometeici o Kumarici. I quali donarono all’uomo la scintilla del fuoco dell’auto-coscienza, dell’autodeterminazione e, quindi, della responsabilità morale.

Le conseguenze furono in gran parte distruttive. Portando al Diluvio e ad un’umanità completamente nuova. ( La quinta razza radice, nata, secondo la Dottrina segreta, nell’Asia Centrale un milione di anni fa).

 

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IL PRINCIPIO COSMICO SPIRITUALE.

 

Lo sviluppo dell’anima individuale è simboleggiato dalla tradizione biblica dell’incontro di Mosè con Dio nel Suo aspetto di “Io Sono Colui che Sono”. Che significa Dio inteso come il Principio Cosmico Spirituale dell’Individualizzazione. Con la venuta del Cristo, a tutta l’umanità fu rivelata la possibilità di sviluppare l’Anima divina.  ( leggi anche: Cristo Messia e Creatore dell’Universo).

Ma i pochissimi individui umani hanno realizzato una tale potenzialità nelle loro vite. Secondo il simbolismo dei numeri, l’Anima vivente vibra al 4, l’anima individuale al 5, e l’anima divina al 6.

gli studiosi di Teosofia senza alcun dubbio identificheranno questi numeri con il quarto, il quinto e il sesto “principio” nella costituzione dell’Uomo: – Kama, manas, buddhi.

Poichè siamo nella Quarta Ronda – e le tradizioni degli indiani d’America parlano del “quarto mondo” – la vibrazione fondamentale della natura umana ( e della Biosfera della Terra)  4.   E’ la vibrazione alla quale genericamente risponde la vita sul nostro pianeta.  La vibrazione della anima vivente dell’uomo. Gli studenti di filosofia occulta sanno che il numero 4, per un processo conosciuto come “addizione cabalistica”, diventa 10. : (1+2+3+4=10).

A livello dell’anima vivente 10 è quindi un numero molto importante ed è la base del sistema decimale di misura, subito adottato universalmente.

 

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IL MODELLO DELL’UOMO E’ UN RIFLESSO MICROSCOPICO DEL MODELLO DEL COSMO.

 

Un altro numero, il 7, è presente in modo marcato nella tradizione esoterica. È decisamente relazionato alla maggior parte degli schemi basilari del processo evolutivo, almeno nel nostro sistema attuale mondiale. Lo si può identificare nel ciclo più importante dello sviluppo di un essere umano a tutti i livelli. Poiché il modello dell’uomo è un riflesso microscopico del modello del cosmo.

Intorno a un cerchio, e tangente ad esso, si possono tracciare sei cerchi della stessa grandezza e tangenti l’un l’altro. Ciò illustra il rapporto tra il sei e un’unità seme centrale, che è il settimo cerchio, o il primo. Dipende da come si guarda la posizione, cioè, se indietro all’Uno o davanti, in termini di un processo sintetizzante. ( un raccolto).

 

NON ESISTE UN MODELLO RIGIDO DELL’EVOLUZIONE.

 

È questo ciclo di sette anni che bisogna studiare. Andrebbe sottolineato che tale ciclo non implica che gli avvenimenti particolari si ripetano ogni sette anni. Non esiste modello rigido dell’evoluzione. Poiché, come è già stato detto, i cicli si riferiscono ai modelli strutturali nello sviluppo delle specifiche qualità dell’esistenza e delle facoltà umane a livelli particolari.

Ma non – o almeno non essenzialmente – agli avvenimenti effettivi che rendono possibile o impediscono questo sviluppo. Basiamoci innanzitutto del carattere fondamentale di qualsiasi ciclo di sette anni in una vita umana. Secondo cui ad ogni anno del ciclo può essere dato un significato generico e tuttavia molto delucidane.

 

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UN PROGRAMMA DI TRASFORMAZIONE COMPLETA.

 

 

La maggior parte delle forme di esistenza passano attraverso un programma di trasformazione completa, e il programma è piuttosto rigido. Resistono al cambiamento radicale che altererebbe il loro carattere naturale e la loro funzione in un ambiente ben definito.

Quando questa funzione raggiunge la sua normale capacità operativa – vale a dire, quando il processo di realizzazione di quest’aspetto molto limitato della potenzialità emanata alla nascita dell’universo ha raggiunto il suo apice – sopravvengono degenerazioni e sclerosi, portando alla morte.

La morte segna semplicemente il trionfo della tendenza verso la potenzialità. Perchè la morte di un organismo formato libera l’energia potenziale della sostanza del suo corpo in un immenso oceano di potenzialità.

Questa energia è emanata verso un nuovo inizio più o meno lontano, quando verrà la futura “primavera”. Nel regno vegetale questa energia è emanata sia come seme sia come foglie che cadono e che saranno l’humus per il germe futuro.

 

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LA COSCIENZA RIFLESSIVA.

 

Quando viene raggiunto il Regno umano, si sviluppa lentamente una nuova situazione. L’uomo acquisisce la coscienza riflessiva, una coscienza finalizzata su un “IO” soggettivamente consapevole di essere sia un centro che una coscienza.

Ogni organismo vivente è un tutto, un campo limitato di attività. Ma, pur avendo un centro di vita, questo non è un centro individualizzato di coscienza, un Sè. La forma dell’entità caratterizza una specie di vita, non un centro individuale della coscienza dell’Io.

Questa è un’enorme differenza. Implica che nell’uomo la tendenza verso la materialità e l’oggettività ha raggiunto un punto in cui è sempre più pervasa dalla tendenza opposta verso la ripotenzialità e la soggettività.

La presenza dell’uomo annuncia la vicinanza del punto equinoziale simbolico. Così come all’equinozio il giorno e la notte sono della stessa durata. Nell’uomo, la materialità e l’oggettività si avvicinano a una condizione di equilibrio. Quindi l’uomo ha la capacità, almeno a livello latente di ripotenziare la sua coscienza, e, in qualche misura. il suo organismo fisico.

Anche quando quest’organismo non può essere rinnovato, la morte diventa un atto cosciente e deliberato di ripotenzialità. Può essere un’entrata cosciente in un regno di relativa non-manifestazione e soggettività. In cui la potenzialità ha vinto sulla materialità.

Può segnare l’inizio di uno stato embrionale a livello di coscienza della mente. In quello stato si può sperimentare soggettivamente un mutamento ugualmente cosciente, polarizzato verso una nuova nascita, un nuovo inizio. ( leggi anche : L’ Anima al trapasso: oltre la vita terrena le Biotesi ) .

 

 

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