Un tratto distintivo del Vangelo apocrifo di Giovanni è la descrizione che fa di uno “spirito falso”, lo spirito di falsità che esercita una funzione fuorviante verso gli uomini. Il testo dice che “ opprime le anime e le induce a commettere le opere delle tenebre e le getta in uno stato di oblio”. ( NHC II, 26,39). Quando Giovanni domanda da dove è uscito lo spirito di falsità, il Rivelatore risponde con una sintesi del mito della creazione. Jaldabaoth, invidioso nei confronti dei figli della generazione perfetta, si unisce con la Sapienza per generare il Fato. Questi rende “cieca la creazione”. Questa però è soltanto la prima parte del crudele piano di Jaldabaoth: egli manda gli angeli sulla Terra, questi fingono di essere i mariti delle donne e le violentano. Contaminandole con lo spirito di falsità.
Esse quindi “generano figli dell’oscurità”, dall’immagine dei loro spiriti, e i loro cuori si fanno chiusi e induriti con la durezza dello spirito di falsità, fino al tempo presente. La storia degli angeli che scendono sulla Terra e si accoppiano con le donne è molto antica. La si trova anche in un testo giudaico del terzo secolo a.e.v. Noto come il libro dei Vigilanti, racchiuso nel Primo libro di Enoch.
Si possono riconoscere alcune tracce di questo mito anche in Gen. 6,1, dove si dice che i figli di Dio si uniscono alle figlie degli uomini e l’iniquità umana cresce sollecitando così l’attenzione di Dio di mandare il diluvio. Nel secondo secolo e.v. Questo racconto era molto popolare e lo si utilizzava per spiegare l’origine di diversi tipi di conoscenza aberrante:. Secondo l‘apocrifo di Giovanni gli angeli portano “oro, argento, doni, rame, ferro, metalli e ogni sorta di materiale grezzo”.
Per estensione, quindi, l’autore stigmatizza questi elementi della civiltà materiale umana riconducendoli ad un’origine oscura.
( Lo spirito di falsità fuorviante verso gli uomini).
L’UOMO RIPLASMATO NELLA MATERIA E NEL FALSO SPIRITO.
A questo punto Adamo viene creato una seconda volta: gli arconti, quando vedono che pur trovandosi nelle regioni inferiori è ancora un essere superiore , lo gettano nell’ombra della morte. Viene quindi, l’uomo riplasmato nella materia e nel falso spirito. ( caduto nel più becero materialismo- spirito di falsità, falsi profeti). ( Distorsione della verità: attenzione ai falsi profeti).
Questa nuova creatura è l’Adamo terrestre, il personaggio di cui parla la Genesi. Perchè Adamo viene creato due volte? Questo accade perchè nella Genesi si dà conto di due creazioni: una in 1, 26.27 dove si dice che “Dio maschio e femmina li creò ( scissione dei sessi). E l’altra in 2,7 dove si dice che Dio creò Adamo con la polvere e il fango. Quindi questa doppia creazione di Adamo discende dalla volontà di risolvere il problema posto dalla Genesi, dove la creazione dell’uomo è raccontata in due forme diverse.
Queste sono le versioni che offre il Vangelo apocrifo, molto vicine alla realtà. Il vangelo apocrifo di Giovanni ci dà una lettura esoterica o segreta spirituale della Genesi che si contrappone ad una sua interpretazione letterale. Racconta ai suoi ascoltatori la “vera storia del mondo” e delle sue origini.
Ad esempio, in Genesi 2,21, prima di estrarre Eva dal suo fianco, Dio fa cadere Adamo in un sonno profondo. Questo viene interpretato come un sonno dello spirito indotto in Adamo da Jaldabaoth. In altre parole, si vuole dire che Adamo dimentica la sua origine spirituale. L’autore offre a questa lettura spirituale il supporto in Is 6,10: “Renderò duri i loro cuori in modo che diventino insensibili e non vedano”. (22,26). ( La mente arcontica e l’ossessione per la tecnologia).
( Lo spirito di falsità fuorviante verso gli uomini).
UNA STORIA SEGRETA.
Questa rivelazione di una certa materia rende ragione del titolo del libro:. Si tratta di una storia segreta che spiega il senso delle cose, una storia narrata in un libro segreto. Sotto un altro punto di vista, l’autore insegna al lettore come interpretare le Scritture al di là del loro senso superficiale.
In sostanza questo stesso atto dipende dal pensiero del lettore, che è quanto fa il Grande Spirito invisibile. Per pensare in maniera adeguata, il lettore deve utilizzare gli strumenti che il Grande Spirito Invisibile gli ha messo a disposizione:. La conoscenza , la percezione, la memoria.
L’atto stesso dell’interpretare la Scrittura è quindi, in un certo senso, salvifico: ci permette di accedere alle verità supreme racchiuse nelle Scritture. Verità che gli arconti inferiori che controllano gli esseri umani non sono in grado di raggiungere, perchè, diversamente da noi, sono privi del discernimento spirituale.
( Lo spirito di falsità fuorviante verso gli uomini).
LA NATURA DEGLI ARCONTI.
L’ipostasi degli arconti in cui si tratta sulla natura degli arconti, si apre con un riferimento al “grande apostolo”, ovvero a Paolo di Tarso, e una citazione diretta da una delle sue lettere: “La nostra battaglia infatti non è’ contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potestà- come i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti”. (Ef 6,12; cfr. Col 1,13).
“Ti ho mandato questo – scrive l’autore dell’Ipostasi degli arconti a un destinatario ignoto – affinché tu indaghi sulla realtà delle autorità”. Il termine ‘realtà’ è lo stesso che compare nel titolo, ossia “Ipostasi”:. Si tratta di un termine greco proprio del linguaggio filosofico che può essere tradotto come “natura” ( nel senso di natura di qualcosa).
L’autore di questa introduzione risponde a una domanda non scritta: i malvagi esseri chiamati arconti sono reali? Questa domanda ne nasconde un’altra: da dove viene il male? Contro chi lottiamo quando soffriamo? L’autore de- l’Ipostasi degli arconti si fonda su Paolo per affermare che la grande battaglia che dobbiamo affrontare non è contro noi stessi, i nostri appetiti, le nostre pulsioni. Ma contro coloro che insinuano tali pulsioni e continuano a controllarci mentre noi non ne siamo consapevoli.
Gli arconti sono esseri interessanti. L’ipostasi degli arconti li descrive come ermafroditi, ovvero come maschi e femmine nello stesso tempo. Essi, inoltre, hanno facce animali:. Sono dunque esseri ibridi, né chiaramente maschi né chiaramente femmine, né chiaramente umani né chiaramente animali, né chiaramente divini né chiaramente demoniaci. Essi trascendono le categorie, il che, secondo il modo di pensare degli antichi, non era cosa buona.
( Lo spirito di falsità fuorviante verso uomini).
LA NATURA DEI SESSI E DELLE EMOZIONI.
Nella gerarchia degli esseri a cui si conformava il pensiero nel secondo secolo, più un essere era vicino al Divino meno era differenziato in sé ( o composto o ibrido). Dio era indivisibile e quindi era l’opposto degli arconti, ibridi e compositi, che rappresentavano quanto di più lontano un essere vivente potesse essere da Dio. Un altro aspetto interessante degli arconti riguarda la natura dei sessi e delle emozioni.
Sebbene essi siano “tecnicamente maschio-femmina”, nell’Ipostasi degli arconti si comportano come maschi. Sono ossessionati dal potere divino femminile e in apparenza sono privi di un impulso o di un discernimento spirituale. Quando intravedono un essere spirituale proveniente da un regno celeste superiore – l’immagine di incorruttibilità riflessa nelle acque – non sono indotti a pregare o a ricevere ispirazione da esso. Bensì a violentarlo e contaminarlo sessualmente.
Esercitano il loro potere soltanto al fini di dominare e contaminare altri esseri viventi, in particolare quelli di sesso femminile. Ciò che colpisce, tre le altre cose, in questi scritti – e lo vediamo chiaramente nell’ipostasi degli arconti – è che il linguaggio adoperato per descrivere coloro che opprimono gli esseri umani rendendo schiave le loro menti e deviando i loro appetiti è un linguaggio politico.
I NOSTR I NEMICI SONO QUELLI CHE STANNO NELLE ALTE SFERE.
Lo stesso termine “arconte” indica in greco un governatore. Testi come l’ipostasi degli arconti e Sull’origine del mondo, trasmettono quindi un messaggio genuinamente politico. I nostri nemici sono quelli che stanno “nelle alte sfere”. ( a buon intenditor….). ( I Portatori di luce nascosti dietro il sipario del grande teatro).
Essi sono demoni, il loro potere è reale, come lo è la loro capacità di opprimere. Al tempo stesso, però, tale potere è limitato: possono nuocerci, opprimerci, violentarci, catturarci e renderci schiavi. Ma fanno tutto ciò soltanto perchè sono invidiosi di ciò che non possiedono e che vagamente percepiscono in noi.
Trattati in modo brutale dagli arconti, i lettori di questi testi riconoscono che lo stato di schiavitù nel quale versano è contingente. Gli arconti esercitano la loro violenza soltanto sui nostri corpi, ma non possono nuocere ai nostri spiriti. Questo è il messaggio profondamente politico e positivo presente ne- l’ipostasi degli arconti.
( tratto dal libro di Lewis N.D. – I Manoscritti di Nag Hammadi. Una Biblioteca gnostica del IV secolo).