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La vicenda di Olaf Jansen e il suo viaggio all’interno del Pianeta.

I riflettori sull’esistenza del mondo sotterraneo di Agarthi si accendono nella cultura occidentale agli inizi del secolo scorso. La prima opera in ordine di tempo è “Il Dio Fumoso, viaggio nella Terra cava” di Willis George Emerson, del 1908. Si narra la vicenda di Olaf Jansen e il suo viaggio all’interno del Pianeta.

In questo ipotetico viaggio, Jansen avrebbe scoperto “il giardino dell’Eden”, un luogo dove gli abitanti vivono per centinaia di anni. Al centro di questo mondo una gigantesca palla di fuoco, una nube elettrica, “Il Dio Fumoso”, che emana una luce bianca, dolce, luminosa lattescenza”. L’ingresso è sito al Polo Nord ma il protagonista, dopo una serie di avventure, ritroverà l’uscita nell’altra apertura posta in Antartide.

Si legge che il Grande Architetto dell’Universo aveva creato la Terra affinchè fosse abitata nella sua parte interna. Ma poi gli uomini si spinsero fuori dall’Eden, in superficie. Il viaggio avventuroso ha inizio a bordo di un peschereccio che salpa da Stoccolma e si inoltra nell’oceano più freddo popolato da immensi iceberg….

(La vicenda di Olaf Jansen e il suo viaggio all’interno del Pianeta).

I MISTERI DELLE REGIONI GHIACCIATE.

Generazioni dopo generazioni, le tradizioni del nebuloso passato si tramandano da padre in figlio. Ma per alcune strane ragioni, l’interesse ai misteri delle regioni ghiacciate, non si è mai affievolito con il passare degli anni, sia nelle menti degli ignoranti, che degli studiosi. In ogni nuova generazione, un impulso irrequieto rimescola il cuore degli uomini, per la conquista della cittadella nascosta dell’Artico. Questo circolo del silenzio, la terra dei ghiacciai, disabitate raggelanti distese di acqua e venti, che sono stranamente caldi.

L’aumentato interesse manifestato per le montagne di ghiaccio, le meravigliose ipotesi, riguardanti il centro di gravità della Terra, la culla delle maree, dove le balene fanno i loro figli. E dove l’ago della bussola diventa matto, dove l’Aurora Boreale illumina la notte e dove bravi e coraggiosi spiriti, di ogni generazione, si avventurano ed esplorano, sfidando i pericoli del “Più lontano Nord”.

Uno dei lavori più curati degli anni recenti è “Il Paradiso perduto, o la culla della razza umana al Polo Nord”, di William F. Warren. In questo volume accuratamente preparato, Mr. Warren ha quasi messo il piede sulla vera realtà, ma fallendo apparentemente solo per un pelo, se le rivelazioni del Normanno sono vere.

Il Dr. Orville Livingston Leech, scienziato, in un suo articolo scrisse: “ Le possibilità dell’esistenza di una terra all’interno della Terra, attrasse la mia attenzione quando raccolsi un geoide, sulle coste dei Grandi Laghi. Il geode è una pietra sferica, apparentemente solida, ma quando rotta, si scopre vuota, e coperta di cristalli. La Terra è soltanto un geoide molto grande, e la legge che ha creato il geode, nella sua forma vuota, indubbiamente ha modellato la Terra nello stesso modo”. ( Atlantide tra mito e realtà: sede di un’antica civiltà).

(La vicenda di Olaf Jansen e il suo viaggio all’interno del Pianeta)

UNA GIGANTESCA PALLA DI FUOCO .

All’interno della Terra, la distanza diretta tra le due superfici interne, da un punto all’altro, misura circa mille chilometri in meno, del diametro conosciuto della Terra. Nel preciso centro di questo immenso vuoto, c’è il fulcro di questa elettricità:. Una gigantesca palla di fuoco rosso di luce affievolita. Circondata da una bianca, luminosa lattescenza, che distribuisce un calore uniforme, e si mantiene al centro perfetto di questo mondo interno, dall’immutabile legge di gravità.

Questa nube elettrica è chiamata dal popolo di Agartha come la residenza del “Dio Fumoso”. Essi credono che sia il dono dell’Altissimo. Olaf Jansen mi fece venire in mente, come nei giorni del collegio, noi eravamo impegnati con la dimostrazione in laboratorio circa il movimento centrifugo. Il quale chiaramente dimostrava che, se la Terra fosse stata solida, la rapidità della sua rivoluzione sopra il suo asse, avrebbe provocato la sua lacerazione in migliaia di frammenti.

Il vecchio scandinavo asseriva che dal punto di terra più lontano delle isole Spitzbergen e la terra di Franz Josef, stormi di oche possono essere viste volare annualmente, dirette a Nord, così come è registrato nei libri di bordo. Nessuno scienziato è stato audace a sufficienza per spiegare, esattamente, come mai questi esseri alati si dirigano, per istinto, verso le terre del Nord.

Comunque, Olaf Jansen ci ha dato una più che ragionevole spiegazione. Jansen sostiene che l’apertura a Nord è grande circa tremila chilometri. In connessione con questo, leggiamo quello che scrive l’esploratore Nansen:. “Io non ho mai avuto una vela così buona. Nel Nord, in perfetta direzione Nord, con un buon vento, così veloce da prendere pienamente la vela, miglia dopo miglia in mare aperto, a vista, attraverso regioni sconosciute. Sempre con il chiarore dei ghiacci, che uno potrebbe dire: Quanto andrà avanti?. L’occhio sempre rivolto a nord, dritto sul ponte di comando. Guardando verso il futuro. Ma c’è sempre lo stesso cielo scuro davanti, che significa mare aperto”.

(La vicenda di Olaf Jansen e il suo viaggio all’interno del Pianeta).

L’USANZA DI ADORARE IL SOLE.

Le antiche scritture indù, cinesi e giapponesi, così come i geroglifici della razza estinta del continente Nord Americano, parlano tutti dell’usanza di adorare il Sole. E, alla sorprendente luce delle rivelazioni di Olaf Jansen, il popolo del mondo interno, non soddisfatto dall’illuminazione fioca del Sole interno, “Il Dio Fumoso “, con la grande colonna di nubi di elettricità che genera, stancandosi di quell’atmosfera dolce e temperata, furono attratti dalla luce brillante del Sole. Quindi traversarono la cintura dei ghiacci, e si sparpagliarono sulla superficie della Terra esterna, attraverso l’Asia, l’Europa, il Nord America e, più tardi, Africa, Australia e Sud America.

La seguente citazione è importante: “Il tracciato della migrazione degli uomini dalla regione-madre, ancora indeterminata ma, che un numero di considerazioni indica provenissero dal Nord. Si è irradiata in diverse direzioni. Che queste migrazioni sono state costanti dal Nord verso il Sud”. ( M. le Marquis, G. De Saporta, in Popular Science Montly, October, 1883).

E’ degno di nota il fatto che, come ci avviciniamo all’Equatore, la statura della razza umana diminuisce. Fa eccezione la Patagonia dove ci sono probabilmente i soli aborigeni provenienti dal centro della Terra. Che vennero fuori attraverso l’apertura del Polo Sud, ed essi sono chiamati la razza gigante. Olaf Jansen asserisce che all’inizio il mondo fu creato dal Grande Architetto dell’Universo, affinchè l’uomo potesse vivere nella superficie interna del pianeta. La quale è sempre stata la dimora degli “scelti”. Quelli che si spinsero fuori dal “Giardino dell’Eden”, si portarono dietro la loro storia.

(La vicenda di Olaf Jansen e il suo viaggio all’interno del Pianeta).

UNA STORIA CHE CI E’ FAMILIARE.

La storia del popolo che vive “dentro” la Terra, contiene un racconto della storia di Noè e dell’arca, una storia che ci è familiare. Egli partì come fece Colombo, da una certa uscita , da una strana terra nel lontano Nord, portando con sé ogni specie di bestie. Nei confini nord dell’Alaska, e più frequentemente nelle coste siberiane, si trovano zanne d’avorio in quantità così elevate, da suggerire che fossero resti antichi.

Dal racconto di Olaf Jansen, esse provengono da una vita animale altamente prolifica, che abbonda nei campi, nelle foreste e nei bordi dei numerosi fiumi del Mondo Interno. Questo materiale viene catturato dalle correnti oceaniche e trasportato nella banchisa, accumulandosi sulle coste siberiane. Tutto questo è andato avanti per moltissimi anni, ed è la sua spiegazione per questi depositi.

Su questo argomento William F. Warren nel suo già citato libro, scrive:. “ Le rocce artiche ci parlano di un’Atlantide perduta. I fossili di avorio della Siberia sono i più grandi di tutto il mondo .

I resti dei mammut sono così abbondanti che, come dice Gratacap, “le isole del Nord della Siberia sembrano costruite su distese di ossa”. Un altro scrittore scientifico, parlando delle isole della Nuova Siberia, a nord della sorgente del fiume Lena, usa questo linguaggio: . “ Grandi quantità di avorio sono scavate ogni anno. Alcune delle isole sembrano essere composte di cumuli di detriti di legname e corpi di mammut, ed altri animali antidiluviani, congelati insieme”. Da questo ne possiamo arguire che, fin dalla conquista russa della siberia, sono state prese più di ventimila zanne di mammut…

DAL RACCONTO DI OLAF JANSEN : RIPARO NELLA TERRA INTERNA.

“… Circa tre quarti della superficie “interna” è terra e un quarto acqua. Ci sono numerosi fiumi di grandezza immensa, alcuni fluiscono in direzione Nord e altri Sud. Alcuni di questi fiumi hanno una larghezza di quasi 50 km e sfociano all’estremo Nord e Sud, in regioni dove le basse temperature formano gli iceberg, che poi fuoriescono dai Poli, due volte l’anno. Vedemmo innumerevoli specie di uccelli, grandissimi. Molte specie che sembrava si fossero estinte sulla superficie della Terra, hanno trovato riparo nella terra interna.

Sia fra le montagne, che lungo le coste, trovammo una prolifica vita degli uccelli e altre varietà di animali, di taglia grandissima, in una grande varietà di colori. Ci venne permesso di arrampicarci sulla cima di una montagna ed esaminare un nido con le uova. Ce n’erano cinque nel nido, ognuna delle quali era grossa almeno mezzo metro.

(La vicenda di Olaf Jansen e il suo viaggio all’interno del Pianeta).

UNA MERAVIGLIOSA VITA ANIMALE.

“….Le strane condizioni atmosferiche dell’Interno erano favorevoli ad una meravigliosa vita animale e a vaste distese di erba lussureggiante, foreste ed alberi giganti e tutti i generi di vita vegetale. Un giorno vedemmo una grande mandria di elefanti. Dovevano essere circa 500. strappavano enormi rami dagli alberi e camminavano pesantemente. Laceravano i rami degli alberi smisuratamente e facevano tabula rasa dove passavano.

Mi sembrava, mentre guardavo questa meravigliosa mandria, di essere ancora nella biblioteca di Stoccolma, dove studiai molto le meraviglie dell’era Miocene. Ero completamente affascinato e anche mio padre era muto, timoroso. Prese la mia mano a mo’ di protezione, come se ci fosse qualche pericolo.

Eravamo due atomi in questa grande foresta e fortunatamente, inosservati dalla mandria, che si spostava seguendo il loro capo, come una mandria di pecore con la differenza che facevano tremare la terra con il rumore prodotto dai loro passi. C’era una appannata foschia che sorgeva dalla terra, ogni sera e la pioggia cadeva ogni 24 ore.

Questa grande umidità, con la corroborante elettricità e il calore che ritenevamo provenisse dalla lussureggiante vegetazione, insieme all’alta carica elettrica dell’aria e alla uniformità delle condizioni climatiche, possono avere molto a che fare con la crescita gigante e la longevità. C’era un’ebbrezza nel sovraccarico di elettricità nell’aria, che arrivava alle guance delicatamente, come un evanescente sussurro. La natura cantava una ninnananna nel mormorio del vento, il cui respiro era dolce, con la fragranza del germoglio e del fiorire…..”.

Estratto dal libro di Willis George Emerson “Il Dio Fumoso”

Per considerazioni scientifiche circa l’argomento, consigliato il libro di Costantino Paglialunga  – “Alla scoperta della Terra cava”.<

https://marcoverz.myblog.it/wp-content/uploads/sites/430599/2014/12/terra-cava.pdf

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