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FILOSOFIA

La nostra epoca di turbamento, in piena crisi morale.

Due sistemi contraddittori si contendono il mondo del pensiero: le religioni settarie e piene di errori dottrinali e la scienza materialista. Entrambi i settori con i loro pastori che predicano e istruiscono le pecorelle sbandate, sono “falsi profeti”, consapevoli e inconsapevoli. Quella che stiamo vivendo da qualche decina d’anni ad oggi è la nostra epoca di turbamento, in piena crisi morale, nel decadimento dei valori etici e spirituali. ( Distorsione della Verità: attenzione ai falsi profeti).

Quanto segue è un estratto dal libro di Lèon Denis “Vita dopo la Morte”, scritto a fine ottocento, nel boom del positivismo che ha esaltato una Scienza che sì, ha dato molte agevolazioni materiali, ma altresì ha addormentato lo spirito umano non sapendo pervenire a verità esistenziali importanti. L’autore del libro ha una lucida visione della situazione a lui coeva e analizza anche il prossimo futuro ( attuale) dell’umanità. É un’analisi dei tempi odierni preannunciata alle menti più sveglie e brillanti che ogni epoca ha avuto.

“La fede religiosa si raffredda, e le grandi linee della filosofia dell’avvenire più non appaiono che a pochi ricercatori. L’epoca nostra è grande senza dubbio, per le conquiste realizzate:. La civiltà moderna ha trasformato la faccia della Terra, soppresse le distanze, avvicinati i popoli. Le istituzioni migliorano, al privilegio subentra il diritto, la libertà trionfa sull’atavismo e sul principio di autorità. Ferve una grande battaglia fra il passato che non vuol morire e l’avvenire che si sforza di nascere ed affermarsi. E in questa lotta il mondo si agita e procede, attratto da irresistibile impulso mentre il cammino percorso, i risultati raggiunti ci fanno presagire conquiste più meravigliose.

(La nostra epoca di turbamento, in piena crisi morale).

UN’ACCRESCIUTA DEPRAVAZIONE.

Ma purtroppo, col progresso tecnologico e intellettuale non si accompagna quello morale, il quale sembra essere in retrocessione. Le società umane, febbrilmente assorbite da questioni politiche e dalle imprese finanziarie e industriali, sacrificano gli interessi morali al benessere materiale. Se l’opera della civiltà ha il suo splendido lato, come tutte le cose umane, ha pur anche un lato triste. Senza dubbio ha migliorato di molto le condizioni, ma, moltiplicando i bisogni a forza di soddisfarli, acuendo gli appetiti e i desideri, ha favorito il sensualismo in un’accresciuta depravazione. 

l’amore del piacere, del lusso, della ricchezza si fa sempre più intenso, si vuol acquistare, si vuol possedere ad ogni costo. Da ciò le speculazioni scandalose ostentate in pieno giorno, l’indebolimento dei caratteri e delle coscienze, il fervido culto alla fortuna, vero idolo. I cui altari hanno surrogato quelli delle cadute divinità. (Un’etica della responsabilità: l’imperativo morale di Hans Jonas).

Scienza e industria hanno centuplicato la ricchezza, ma la ricchezza è rimasta il retaggio di pochi:. Vi sono ancora migliaia di miseri, e la fraternità è parola che brilla nei discorsi più che nei cuori. In mezzo alle opulenti città, si muore ancora di fame, e le officine ove si agglomerano gli operai divennero focolari di corruzione fisica o morale, vere bolge del lavoro. La prostituzione, l’immoralità spandono ovunque il loro veleno, inaridiscono la vita alla sua stessa sorgente e impoveriscono le generazioni. Mentre i giornali gridano a gara ingiurie e menzogne, e una letteratura malsana eccita i cervelli e debilita le anime.

(La nostra epoca di turbamento, in piena crisi morale).

L’UOMO NON HA ANCORA IMPARATO A CONOSCERE SE STESSO.

La fragilità giovanile che ha avuto come conseguenza l’aumento dei suicidi negli ultimi cinquant’anni, soprattutto tra gli adolescenti. Questo stato di cose può essere imputato al contagio dell’ambiente, ai cattivi esempi ricevuti nell’infanzia, alla mancanza di fermezza dei parenti, alla nessuna educazione della famiglia. Ma non sono questi i soli fattori dei nostri mali. Essi provengono dal fatto che, nonostante il progresso della scienza e dell’istruzione, l’uomo non ha ancora imparato a conoscere se stesso.

Egli sa poco di quello che riguarda le leggi dell’Universo. Ignora le forze che sono con lui. Il “conosci te stesso” del filosofo greco, per la maggior parte degli uomini, fu un inutile appello. Come venti secoli or sono, l’uomo in generale non sa ancora donde venga, dove vada, quale sia lo scopo reale della vita. Nessun insegnamento gli ha dato l’esatta nozione della sua parte nel mondo, dei suoi doveri e del suo destino. (Viaggio nell’interiorità: una nuova visione della vita).

Lo spirito umano ondeggia indeciso fra gli impulsi di due potenze: da una parte le religioni, col loro strascico di errori e di superstizioni. Con il loro spiriti di dominio e di intolleranza, ma anche con i conforti, che sono gli sprazzi di luce conservati da verità esoteriche primordiali. Dall’altra parte la scienza, materialista ( grande falso profeta) nei principi e nei fini, col freddo diniego, con l’inclinazione esagerata all’individualismo, ma bella del fascino dei suoi lavori e delle sue scoperte.

E questi due colossi ( falsi profeti), la religione senza prove e la scienza senza ideale e troppe volte senza coscienza, si sfidano, si urtano e si combattono senza vincersi. Poiché ambedue rispondono a un imperioso bisogno dell’uomo, l’una parlando al cuore, l’altra allo spirito e alla ragione. Frattanto, intorno ad esse si accumulano le rovine di numerose speranze e aspirazioni distrutte. I sentimenti generosi si affievoliscono, alla benevolenza e alla concordi subentrano la divisione e l’odio.

(La nostra epoca di turbamento, in piena crisi morale).

L’INCERTEZZA CONFONDE IL CONCETTO DEL BENE E DEL GIUSTO.

In mezzo a tale vaneggiamento di idee, la coscienza, perduta la bussola e smarrita la via, se ne va ansiosa a caso, e l’incertezza confonde il concetto del bene e del giusto. La condizione morale degli umili e di tutti coloro che vanno curvi sotto il peso grave della vita, si è fatta intollerabile, si dibattono fra due dottrine che offrono, come rimedio dei loro mali e termine delle loro miserie, l’una il nulla, l’altra un paradiso inaccessibile o un inferno eterno.

Le conseguenze di questo conflitto si fanno sentire dovunque: nella famiglia, nell’insegnamento, nella società. È scomparsa la virile educazione. Né la scienza, né la religione più non sanno formare gli animi forti, agguerriti contro le lotte della vita. La stessa filosofia, rivolgendosi solamente a qualche intelligenza trascendente, abdica ai suoi diritti sulla vita sociale e perde ogni efficace influenza.

Uscirà l’umanità da questa crisi? Non c’è che una via: trovare un campo su cui il sentimento e la ragione, forze ora nemiche, possano riunirsi e accordarsi per il bene e la salvezza di tutti. Poiché ogni uomo ha in sé queste due forze, ed è sotto il loro doppio impero che pensa e agisce. Quando esse si accordano, le sue facoltà si equilibrano e armonizzano, i suoi mezzi d’azione si centuplicano, la sua vita procede con rettitudine in unità di tendenze e di concetti; quando si contrastano portano in lui la lotta ed il disordine. Ciò che si produce in un individuo si manifesta nell’intera società, provocando quel turbamento morale di cui ora è afflitta.

(La nostra epoca di turbamento, in piena crisi morale).

L’IMPORTANZA DI UN’EDUCAZIONE MIGLIORE.

Perchè cessi l’antagonismo è necessario che la luce si faccia per tutti, grandi e piccoli, ricchi e poveri, uomini , donne, fanciulli. È necessario che un nuovo insegnamento popolare venga ad illuminare gli animi sulla loro origine, sui loro doveri e sui loro destini. Solamente con ciò è possibile stabilire le basi di una educazione virile, e rendere l’umanità veramente libera. L’importanza di un’educazione migliore è grandissima, tanto per guidare l’individuo, quanto per le istituzioni e i rapporti sociali.

L’idea che l’uomo si fa dell’universo, delle sue leggi, della parte che gli spetta in questo immenso teatro, influisce sulle sue determinazioni e informa tutta la sua vita. Alla luce di questa idea egli traccia il suo piano di condotta, si stabilisce uno scopo, e verso quello cammina. Questi problemi si impongono al nostro Spirito e non è possibile eluderli. Essi ci dominano, ci avvolgono nelle loro profondità. Costituiscono il cardine di ogni vita civile.

Ogni volta che un nuovo concetto del mondo e della vita penetra nello spirito umano si insinua dappertutto, così che l’ordine sociale, le istituzioni e i costumi ne risentono. Il concetto cattolico creò la civiltà del medioevo e informò la società feudale, monarchica, autoritaria:. Allora, in terra come in cielo… regnavano sovrani la grazia e l’arbitrio.

Questi concetti non si accorano più con il mondo moderno, però, abbandonate le antiche credenze, il presente non seppe sostituirle. Il positivismo materialista e ateo, nella vita vede soltanto una combinazione passeggera di materia e forza. E nelle leggi dell’universo un brutale meccanismo, nessuna nozione di giustizia, di solidarietà, di responsabilità. Da qui un rallentamento generale dei vincoli sociali, uno scetticismo pessimista, un disprezzo di ogni legge e di ogni autorità. Tutte cose che potrebbero condurci all’abisso…

(La nostra epoca di turbamento, in piena crisi morale).

UNA GENERAZIONE SENZA IDEALI.

Le dottrine materialiste portarono, in alcuni scoraggiamento, in altri acuirono i desideri e spinsero all’idolatria dell’oro e della carne. Sotto la loro influenza crebbe una generazione senza ideali, senza fede nell’avvenire, senza energia nella lotta, senza perseveranza nell’azione, dubbiosa di sé e di tutto. Le religioni dogmatiche ci condussero all’arbitrio e al dispotismo. Il materialismo ci trascina logicamente e inevitabilmente all’anarchia e al nulla. E noi dobbiamo considerarlo come un pericolo, come una causa di decadenza e di abbassamento. ( I valori dell’uomo post moderno: materialismo ed edonismo).

Forse queste nostre apprensioni sembrano eccessive, esagerate, ma noi ci riferiremo alle opere di eminenti materialisti, citando le loro stesse conclusioni. Ecco, per esempio, ciò che scrive , fra gli altri, Giulio Soury nella sua “Filosofia naturale”:.

Se vi è qualche cosa di inutile e di vano al mondo, è la nascita, l’esistenza e la morte degli innumerevoli parassiti della fauna e della flora. Che vegetano come una muffa, alla superficie di questo infimo pianeta. Indifferente in sé, necessaria sempre, questa esistenza che ha per condizione la lotta accanita di tutti contro tutti, la violenza e l’astuzia, l’amore più amaro della morte, apparirà per lo meno agli esseri veramente coscienti, un sogno sinistro, una dolorosa allucinazione di fronte a cui il nulla sarebbe un bene”….

Queste idee non appartengono solo a qualche scrittore, poiché, grazie alla letteratura che disonora il bel nome del Naturalismo con i romanzi e i giornali innumerevoli, esse penetrano fin nei più umili centri. Non è certo con simili dottrine che si darà ai popoli la grandezza d’animo, la fermezza nei giorni tristi e il coraggio nelle avversità.

(La nostra epoca di turbamento, in piena crisi morale).

OLTRE L’OMBRA NOI VEDIAMO LA LUCE.

Il momento è critico e un rinnovamento si prepara. Il mondo fermenta, la corruzione sale, l’ombra si estende, il pericolo si fa sempre più grande; ma oltre l’ombra noi vediamo la luce e dopo il pericolo la salute. Una società non può perire e se ha in sé gli elementi della decomposizione, contiene pur anche i germi del rinnovamento. La decomposizione, mentre annuncia la morte, prepara la rinascita, e può essere preludio di un’altra vita.

Donde verranno la luce, la salute, la risurrezione? Non dalla chiesa la quale è impotente a rigenerare lo spirito umano; non dalla Scienza, essa non si preoccupa né del carattere, né della coscienza. Ma soltanto di ciò che colpisce i sensi, mentre tutto quanto forma la vita morale, i grandi cuori, le potenti società, la devozione, la virtù , la passione del bene, sono cose che non cadono sotto i sensi.

Per rialzare il livello morale, per arrestare le due correnti della superstizione e dello scetticismo, entrambe ugualmente sterili, occorre all’uomo un concetto nuovo del mondo e della vita. Che, basandosi sullo studio della natura e della coscienza atti e sui principi della ragione, determini lo scopo dell’esistenza, e diriga il nostro progresso.

Occorre un insegnamento che spinga gli uomini sulla via del meglio, una sanzione morale che stabilisca una certezza per l’avvenire. È la dottrina segreta che abbraccia tutte le età, noi la ritroviamo in forma purissima nella filosofia degli Spiriti. La quale riunendo gli sparsi frammenti del passato ( verità esoteriche occultate all’uomo), li cementa potentemente, e ricostruisce un tempio capace di accogliere tutti i popoli e tutte le civiltà…..”.

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