
L’etica della compassione. Arthur Schopenhauer.
Schopenhauer si rivolge ai “dolori del mondo”, ma in modo esistenziale e non più platonico o kantiano. E cercherà in compassione e gentilezza un fondamento per l’etica, appunto l’etica della compassione. Negando il freddo e astratto imperativo categorico kantiano che si basa sul dovere e la dignità. Shopenhauer introdurrà nella filosofia occidentale elementi del buddismo, che considerano compassione e bontà come virtù fondamentali nelle relazioni umane. Appunto introduce l’etica della compassione, mentre la tradizione occidentale, e in particolare Kant, non considera la compassione una virtù.
“ Non posso fare a meno di oppormi apertamente a Kant, che non riconosce la gentilezza o altre virtù diverse da quelle derivate dalla riflessione astratta. E in particolare dalla nozione di dovere e imperativo categorico, considerando il sentimento di compassione come una debolezza. Tuttavia, in nessun modo come una virtù”. ( Schopenhuer. L’etica della compassione).
GLI SCHEMI KANTIANI.
Questa rappresentazione segue gli schemi kantiani, poiché Schopenhauer si appropriava della parte della filosofia di Kant. Non conosciamo il mondo stesso, ma il mondo si presenta a noi attraverso i sensi ed è elaborato dal nostro apparato cognitivo. Non conosciamo il mondo, ma i fenomeni che si presentano. Conosciamo la nostra rappresentazione della realtà – fenomeni – ma non la realtà stessa. E’ la volontà che permea tutto. E il Mondo è volontà.
Ma la volontà, va ben oltre la “buona volontà” di Kant. E l’imperativo si estende a tutta la natura che ci dimostra ogni giorno questa sua forza, irrazionale e cieca. E muove tutti gli esseri viventi. Tutte le creature combattono per la propria vita, dagli insetti alle piante, e l’essere umano non è al di là della natura. ( Schopenhauer, l’etica della compassione)
UNA PROSPETTIVA PESSIMISTICA.
La ragione ingannò l’uomo con il senso del controllo. Ma Schopenhauer ha mostrato che l’uomo ha a malapena il controllo di se stesso, essendo guidato da una volontà irrazionale. Cartesio scoprì il sé e Schopenhauer, ancor prima di Nietzsche o Freud, dimostrò che non abbiamo alcun controllo su questo sé razionale.
Da principio questa sembra essere una prospettiva pessimistica che rimuove dall’uomo qualsiasi illusione di controllo. Questa forza che muove la natura è anche egoista e centrata sulla sussistenza. È un conato, per così dire, che cerca solo di esistere e rimanere vivo. Nonostante tutte le enormi difficoltà e le sofferenze che il mondo ci impone.
LA CARITA’ CONTRAPPOSTA ALL’EGOISMO.
Di fronte a un mondo di dolore e sofferenza, Schopenhauer propone un’etica pratica ed esperienziale basata sulla compassione. Nonostante l’egoismo e la crudeltà che fanno parte dell’esistenza umana. E’ la carità contrapposta all’egoismo. quest’ultimo è il risultato del sé e dell’ego, che fa sì che l’uomo si consideri il “centro del mondo”. E si opponga violentemente a tutto ciò che ostacola il suo benessere. l’egoismo separa gli uomini, la compassione li avvicina. La compassione, come principio etico fondamentale, è la proposta del filosofo tedesco.
Contro la pura ragione kantiana, Schopenhauer crede che sia innata compassione e veramente capace di fondare l’etica.
Pertanto, in opposizione alla forma di riferimento del principio morale kantiano, voglio stabilire la seguente regola. Con ogni persona con cui entriamo in contatto, non intraprendiamo un apprezzamento oggettivo delle persone. In base al valore e alla dignità, quindi non consideriamo la malvagità della sua volontà. Né limitazione della sua comprensione e l’imprecisione dei suoi concetti, poiché il primo poteva facilmente causare odio e il secondo disprezzo. Ma guardiamo solo alle loro sofferenze, ai loro bisogni, alla loro paura, ai loro dolori. Così avremo sempre parentela, simpatia e, invece di odio e disprezzo, quella compassione che forma l’agape predicata dal Vangelo. .
(L’etica della compassione).
LA VOLONTA’ UNIVERSALE.
Schopenhauer cerca di fondare un’etica di compassione e, a tal fine, stabilisce una metafisica basata su una volontà universale, che è l’essenza di tutti gli esseri. Attraverso la compassione, realizzo l’unità di tutte le cose e posso stabilire una relazione che mi unisce e mi connette con gli altri, mentre l’egoismo sarebbe una “assenza metafisica” che separa gli uomini.

