
L’Apocalisse ultimo atto : la vittoria finale di Cristo sui nemici.
Il primo libro della Bibbia, la Genesi, ci fa assistere alla creazione del mondo. L’ultimo, l’Apocalisse, alla sua fine. Possiamo considerare l’Apocalisse ultimo atto della creazione, la purificazione e la vittoria finale Cristo sui nemici. Nella prima pagina, disse: “Beato colui che legge e ascolta le parole di questa profezia e che mette in pratica ciò che contiene”. L’Apocalisse si definisce da se medesima: “La rivelazione di Gesù Cristo che Dio diede a Lui per far conoscere ai suoi servi le cose che devono accadere”. Ciò che l’apostolo Giovanni vide e scrisse a Patmos, è una serie di visioni simboliche. Il primo lavoro dei commentatori è dunque quello di ricercare la chiave di questi simboli, al fine di scoprire le verità che essi nascondono.
Inoltre, questi simboli devono essere interpretati nel medesimo modo tutte le volte che si incontrano nel libro di Giovanni. Il primo aspetto che si coglie, nella lettura dell’Apocalisse, è che tutto quello che è contenuto in questa profezia è caratterizzato dalla cifra sette. Vi sono sette Chiese, rappresentate dai sette candelabri e le sette stelle che raffigurano i loro angeli. I sette sigilli del libro misterioso, le sette trombe che annunciano gli avvenimenti e le sette coppe dell’ira di Dio. (Leggi anche: L’ultima rivolta contro Dio: l’anticristo potenza del male).
( L’Apocalisse ultimo atto: la vittoria finale di Cristo ).
SETTE EPOCHE IN SUCCESSIONE.
Gli interpreti più autorevoli hanno creduto che, sotto questi diversi emblemi, sono dipinte le diverse fasi per le quali deve passare la Chiesa militante dalla sua nascita fino alla glorificazione in Cielo. Essi hanno veduto sette epoche in successione, più o meno lunghe, secondo la natura degli avvenimenti che vi sono predetti. E secondo il carattere particolare di ciascuna di esse, simboleggiato da ciò che vi è detto di ciascuna Chiesa e di ciascun sigillo.
Le visioni dell’apostolo che si riferiscono alle ultime epoche, e soprattutto al tempo dell’anticristo, sono più numerose e particolareggiate delle altre. Poichè in questi tempi la Chiesa potrà disporre di maggiori avvertimenti e consigli. Secondo gli interpreti che noi crediamo di poter seguire, noi saremmo attualmente alla sesta età di queste sette epoche in successione. La settima sarebbe l’età dell’anticristo.
Non si ha un perfetto accordo sulla durata di ciascuna epoca. Secondo De Saint-Andrè i periodi sono:
1 Prima età: il periodo apostolico che decorre dall’anno 30 alla persecuzione di Nerone.
2 seconda età: comprende le dieci grandi persecuzioni, da Nerone a Costantino.
3 Terza età: correrebbe da Costantino a Teodosio il grande, morto nel 395. E’ il periodo dei grandi dottori.
4 Quarta età: molto più lunga, comprende il Regno dei mille anni che corre dalla conversione di Clodoveo e dei Franchi, 496, al pontificato di Alessandro VI, 1492. essa si distingue dall’incatenamento di Satana, al principio e alla fine di questo periodo.
Il carattere distintivo di questa età è il regno spirituale dei santi dei primi secoli e di Gesù Cristo sulla società cristiana. Le ultime tre età ci mostrano i periodi in cui i demoni si sono scatenati.
5 Quinta età: un demone che esce dal pozzo dell’abisso con Lutero e la nascita e la diffusione del Protestantesimo.
6 Sesta età: i quattro demoni dell’Eufrate sono sciolti dalle loro catene. Quest’età inizia col secolo XVIII ed è caratterizzata dal regno della Massoneria.
7 Settima età: che sarà senza dubbio anche breve. E sarà caratterizzata dal regno dell’anticristo.
(L’Apocalisse ultimo atto: la vittoria finale di Cristo).
A CHI APPARTERRA’ IL GENERE UMANO?
La grande questione che si dibatte nel mondo, sin dalle sue origini e soprattutto dopo la Redenzione, è la più urgente e la più angosciosa nell’epoca della Rivoluzione in cui ci troviamo. A chi apparterrà il genere umano? A Dio che l’ha creato, a Gesù Cristo che l’ha redento, o al demonio al cui servizio l’uomo si è dato sin dalle origini. E al quale si dà ancora col peccato e soprattutto con l’Apostasia sociale?.
L’Apocalisse risponde: “Esso apparterrà definitivamente a Dio, ma attraverso crudeli peripezie di cui fece la descrizione”. L’Apocalisse ci fa assistere a questo grande dramma. Questo libro scritto dentro e fuori, contiene l’avvenire della Chiesa sotto due punti di vista. Le visioni dei sette sigilli sono scritte al di fuori della pergamena arrotolata; le visioni che seguono gli allarmi dati dalle sette trombe, sono scritte dentro il libro. Queste visioni narrano le lotte e le prove interne della Chiesa cagionate dagli scismi e dalle eresie, soprattutto dalle eresie madri. Il fuoco, di cui si parla in tutte queste visioni, è il simbolo espressivo dell’eresia. Tralasciando la prima età, ci concentriamo sulla visione che si presentò agli occhi di Giovanni, dopo che il sesto angelo ne diede l’avviso col suono clamoroso della sua tromba. ( leggi anche: La Nuova Era dell’Acquario, l’età dell’oro).
(L’Apocalisse ultimo atto: la vittoria finale di Cristo sui nemici).
IL PROTESTANTESIMO O L’ERESIA DELLA QUINTA ETA’.
La descrizione della quinta età, cioè quella di Lutero e della nascita e diffusione del Protestantesimo, era terminata con queste parole:. “La prima calamità è passata: ecco che giungono le altre due e sono. 1 Le rovine provocate dalla setta massonica che, nella sesta età, continua ad estendere sempre più la sua azione malefica, per mezzo del protestantesimo. 2 L’ultima prova riguarda le calamità che saranno inflitte dal regno dell’anticristo. IL protestantesimo, o l’eresia della quinta età, è stata presentata sotto la figura di un nugolo di cavallette, cioè gli eretici che devastano la Chiesa con la propaganda dei loro errori e dei loro vizi. Proprio come le cavallette devastano un campo portando desolazione qui e là, senza ordine né direzione.
La setta che regna durante la sesta età, invece, è raffigurata da un esercito di duecento milioni di cavalieri, con tanto di generali, ufficiali e un piano di battaglia. Quello che distingue la massoneria dalle sètte precedenti è che essa è costituita come un governo potente e che agisce come un esercito che ha un capo che comanda a ufficiali subalterni.
Essa ha due logge, o le sue compagnie. Al di sopra delle logge, i Grandi Orienti, o si suoi reggimenti; logge e Grandi Orienti, classificati sotto diversi riti, formano i vari corpi d’armata. Superiore a questa prima organizzazione, si trova quella delle Retro Logge che risultano dai Gran consigli, e al di sopra di tutto, il suo Patriarca. Tutta questa organizzazione corrisponde molto bene all’organizzazione militare. Questo esercito muove contro la Chiesa. Esso ha sempre lo stesso scopo, lo stesso piano, in ogni parte del mondo, una consegna la cui osservanza viene osservata con terribili giuramenti. (Leggi anche: Il significato spirituale degli avvenimenti).
(L’Apocalisse ultimo atto: la vittoria finale di Cristo sui nemici).
I CAVALIERI DELLA MASSONERIA.
Perchè l’Apocalisse parla di duecento milioni di cavalieri? Probabilmente, questo è il numero di aderenti che la Massoneria è riuscita a procurarsi in tutta la sua esistenza: i cavalieri della Massoneria. Questo esercito è radunato e condotto da quattro demoni, che attendevano il giorno, mese ed anno per essere sciolti, al fine di uccidere un terzo dell’umanità. Adamo ha posto tutta la sua discendenza sotto l’impero del demonio. Gesù Cristo, alla vigilia dell’atto redentore, disse: “Ora è la crisi del mondo, ora il principio di questo mondo sarà buttato fuori”. Infatti, sin da allora, cominciò la liberazione: il battesimo ha strappato gli individui al principe di questo mondo, mentre la Fede ha liberato i popoli dalla sua schiavitù.
Ma individui e popoli rimangono sempre liberi di riporsi sotto il giogo di Lucifero e dei suoi. Non è Dio, allora, che li scatena, ma la nostra empietà e infedeltà. I demoni non ebbero e non avranno mai altra entrata nel mondo che quella che l’uomo volle o vorrà conceder loro. L’Apocalisse ci dice che tutti questi demoni sono sotto gli ordini e la guida di quattro capi usciti dal paese della Cabala per dirigere e governare questa figlia della Cabala che ci domina e ci uccide: la Massoneria.
Il libro ispirato ci presenta questa sètta sotto il simbolo di un cavallo mostruoso: le loro teste erano come le teste del leone, le loro code erano simili a serpenti la cui testa scendeva verso terra. Cosa si può vedere in questo simbolo? Il cavallo è un animale domestico che l’uomo monta e dirige come vuole con briglia e morso. Si ha forse un uomo più schiavo di un massone che ha prestato i suoi giuramenti? E come il cavallo non vede il suo cavaliere che lo comanda, così il massone non conosce i suoi superiori.
La testa di leone, invece, esprime collera, ambizione e orgoglio. L’orgoglio di cacciare Dio dal Trono, di respingerlo dalla società e l’ambizione di sottomettere a sé il genere umano. La coda a serpente rappresenta le sètte che la massoneria trascina dietro di sé: nichilisti, internazionalisti, socialisti, comunisti.
La potenza di questi cavalli sta nella loro bocca, da cui esce fuoco, fumo e zolfo, i simboli espressivi dell’errore dogmatico, dell’errore sociale e dell’errore morale. Nessuna sètta, infatti, insegnò l’errore in un modo così radicale e così universale come la massoneria. L’Apostolo dice: “Per mezzo del fuoco, del fumo e dello zolfo, fu uccisa la terza parte dell’umanità”. Uccisa di morte spirituale, poiché si tratta di errori e di vizi. A quante anime la belva massonica ha fatto perdere la vita della grazia, la fede, la carità divina!
(L’Apocalisse ultimo atto: la vittoria finale di Cristo sui nemici).
IO VIDI UN ANGELO CHE DISCENDEVA DAL CIELO.
Dopo queste terribili descrizioni vengono parole di consolazione e di speranza: “Io vidi un angelo che discendeva dal Cielo: forte, coperto di una nuvola, ed aveva sul capo l’iride, e la sua faccia era come il Sole e i suoi piedi come colonne di fuoco. Egli teneva in mano un piccolo libro aperto e posò il suo piede destro sul mare e il sinistro sulla Terra, e gridò ad alta voce, qual rugge un leone….”.
Questo non è un Angelo decaduto, perchè discendente dal Cielo. Vi è qui l’annuncio di un intervento di Dio in favore della Chiesa. Questo soccorso sarà potente, perchè l’Angelo porta il titolo di “Forte”. Dagli attributi sotto i quali l’Angelo si presenta, in particolare la nube e l’iride fanno pensare alla figura profetica di Maria. È dunque per mezzo di Maria che ci verrà, nella desolazione della sesta età, la certezza della misericordia e il pegno della pace.
Infatti, la definizione del dogma dell’Immacolata Concezione non ha diffuso la speranza in tutti i cuori, e Maria non è venuta, nell’oscuro periodo di questa età, a dire a Parigi, a La Salette, a Lourdes e poi a Fatima:. “Non temete, Io sono con voi ed intercedo per voi?”
(L’Apocalisse ultimo atto: la vittoria finale di Cristo sui nemici).
IL SETTIMO SIGILLO.
Il Settimo Sigillo, o la settima era dell’Apocalisse, è quella del Regno dell’Anticristo in cui viviamo oggi. San Giovanni ha descritto l’Anticristo come l’insieme del Drago, della Prima Bestia venuta dal mare con dieci corna e sette teste. E della Seconda Bestia venuta dalla terra, con due corna simili a quelle di un agnello, però parla come un drago. Che costringe la Terra e i suoi abitanti ad adorare la Prima Bestia.
Ecco, dunque, l’Anticristo che , per realizzarsi, doveva attendere la venuta della Seconda Bestia ( capo del potere spirituale mondiale). La quale, dopo aver giurato fedeltà a Cristo e alla sua chiesa , lo ha tradito, l’ha odiato, gli ha mosso guerra, adora la Bestia, ricevendone il marchio. E si è prostituita al potere temporale, dominato da Satana (il drago) e dall’imperatore del Mondo (la prima bestia, capo del potere politico del mondo).
“Essa esercita tutto il potere della Prima Bestia in sua presenza e costringe la Terra e i suoi abitanti ad adorare la Prima Bestia(…). Operava grandi prodigi(…) per mezzo di questi prodigi sedusse gli abitanti della Terra dicendo loro di erigere una statua alla Bestia.
Le fu anche concesso di animare la statua della bestia sicché questa statua persino parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non adorassero la statua della Bestia. Faceva sì che tutti (…) ricevessero un marchio sulla mano e sulla fronte. E che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio. Cioè il nome della Bestia o il numero del suo nome”. Il nome della Bestia è: Anticristo, il suo numero : 666.
Ecco, però, la maledizione di Dio per gli adoratori della bestia e della sua statua: “Chiunque adora la Bestia e la sua statua e ne riceve il marchio sulla fronte, o sulla mano, berrà il vino dell’ira di Dio. Che è versato puro nella coppa della sua ira e sarà torturato col fuoco e zolfo al cospetto degli Angeli, Santi e dell’Agnello. Il fumo del loro tormento salirà per i secoli dei secoli, e non avranno riposo né giorno né notte quanti adorano la Bestia e la sua statua. E chiunque riceve il marchio del suo nome”. (Ap. 14,9-11)….
Tratto dal libro di Franco Adessa: L’Apocalisse di San Giovanni.

