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Istruzioni per l’Oltre: la vita tra un’incarnazione e l’altra.

In quest’articolo trattiamo della vita dell’essere umano nel mondo spirituale: una sorta di istruzioni per l’oltre; la vita tra u n’incarnazione e l’altra.  Prima di tutto ricordiamoci che essa non si svolge in un luogo diverso da quello in cui ci troviamo ora. Il mondo spirituale, il mondo astrale, il mondo fisico sono tre sfere che si compenetrano a vicenda. ( IL mondo spirituale e le sue dimensioni). 

Il legame tra due persone può essere il risultato di condizioni naturali, come tra fratelli e sorelle. Ma un legame morale, spirituale, si aggiunge sempre a quello naturale. Grazie al karma, noi siamo membri di una stessa famiglia. Ma non tutto è regolato dal karma. Un rapporto puramente naturale, senza che vi si mescoli altro elemento, si trova, in fondo, solo tra gli animali. ( Karma, ordine naturale dell’Universo).

Gli uomini possono legarsi attraverso il karma, ma per ragioni di natura morale. Questo legame, paragonato a quello tra fratelli e sorelle, sarà un potente mezzo per sviluppare organi spirituali. Esso prende forza nella nostra epoca, anche se inconsciamente esso deriva già dal Devachan. Colui che acquisisce sulla Terra la pratica della vita spirituale, percepirà lo spirito nell’aldilà, nella misura in cui la sua attività interiore qui glielo farà comprendere.

Da qui il valore inestimabile dell’esistenza sul piano fisico. Per gli uomini non c’è altro modo di acquisire organi in grado di percepire lo spirituale se non avendo un’attività spirituale sul piano fisico. È attraverso questa che si aprono i nostri organi di percezione spirituale. ( Il Progresso dell’Umanità si attua con la Legge Morale).

( Istruzioni per l’Oltre: la vita tra un’incarnazione e l’altra).

IL LAVORO SPIRITUALE PIU’ GRANDE VA FATTO QUI, SULLA TERRA.

Steiner ha sempre messo in chiaro una cosa fondamentale: il lavoro spirituale più grande va fatto qui, sulla Terra.. l’uomo deve conquistarsi sempre di più rappresentazioni sulla vita dopo la morte, onde portare con sé qualche cosa al di là delle porte della morte. Morire in realtà è solamente uscire dalla coscienza del corpo fisico. Nella morte l’uomo si strappa fuori dalla Terra. E, se abbiamo raggiunto la conoscenza immaginativa, possiamo vedere che l’uomo non muore, bensì ci è dato di scorgere, in una visione diretta, come nella morte egli risorga dal suo cadavere in mezzo ad immagini viventi. ( L’Anima al Trapasso: oltre la vita terrena. Le Biotesi).

Quando abbiamo attraversato le porte della morte, la nostra sapienza continua, anzi, diventiamo più capaci. Questo è un fatto di cui gli uomini debbono compenetrarsi. I pensieri che noi formiamo qui sui mondi spirituali sono un nutrimento per una delle forze più importanti che ci rimangono dopo la morte:. La forza del pensiero.

Se le anime che sono ancora sulla Terra e che hanno accolto in sé rappresentazioni sopra i mondi soprasensibili, se queste anima, prima della morte, hanno diffuso amore, possono farlo anche dopo. Le anime diventerebbero sempre più solitarie, sempre più lontane le une dalle altre, se non potessero creare nessun ponte;. Se non riuscissero a crearsi quel legame che solo accogliendo concetti spirituali deve formarsi tra un’anima e l’altra. E allora anche le anime sentiranno qui sulla Terra ciò che può divenire così fruttifero per i Trapassati. Non si può fare giustamente ciò se non si sente quale benedizione possa essere per i morti il leggere per loro.

( Istruzioni per l’Oltre: la vita tra un’incarnazione e l’altra).

NON ABBANDONARSI A REALTA’ DISTORTE.

I migliori lettori per i Trapassati sono gli esseri umani che hanno vissuto vicino a loro, oppure uniti da vincoli di amicizia. Quelli che in un modo o nell’altro, prima del loro trapasso, avevano con loro un reale rapporto. Certo è comprensibile che piangiamo i nostri morti, ma se non possiamo superare questo stato d’animo significa che non abbiamo fiducia nella sapienza che regna nel mondo. Urge non abbandonarsi a realtà distorte, e il desiderio che il nostro caro non sia morto, che si trovi ancora con noi e non nel mondo dello spirito, è un sentimento che danneggia il Trapassato sopra ogni cosa.

Facilitiamo la vita dei nostri cari che hanno passato le soglie della morte se riusciamo ad adattarci realmente al nostro destino e a pensare al “morto” sapendo che la Sapienza che regna nel mondo ha voluto prenderlo con sé nel momento giusto. Si può pensare ad un trapassato com’era durante la sua giornata di lavoro terreno. E si può rendere vivo nella propria anima tutto l’amore che si è avuto per lui/lei.

I morti si muovono in mezzo a noi. L’uomo dopo la morte resta legato con l’essere sulla Terra. Fili di contatto scendono da lui verso l’esistenza terrena. Noi non possiamo né sentire né volere senza che nel nostro sentire o volere operino questi morti che erano legati karmicamente a noi. Il Sè spirituale sviluppa la prossima cultura per mezzo del fatto che i morti saranno i consiglieri dei viventi sulla Terra. (Anima e Fiamma Gemella, Sè Superiore).

( Istruzioni per l’Oltre: la vita tra un’incarnazione e l’altra).

IL NUTRIMENTO ESTETICO DELLA NATURA.

Una vera amicizia fondata sulla scienza dello spirito continua con più grande intensità dopo la morte. Essa arricchisce con nuove forme il mondo dello spirito. Anche il nutrimento estetico della natura è nutrimento per il Devachan. L’attività di beatitudine nel Devachan consiste specialmente nell’attività creatrice.

I grandi mutamenti della Terra sono creati dall’essere umano sotto la direzione e la guida di esseri superiori. I Trapassati lavorano alla trasformazione della fauna e della flora. La trasformazione della Terra è dovuta all’operare dei morti. Anche nelle forze della natura dobbiamo vedere le azioni di esseri disincarnati. Ciò che l’uomo non può fare q ui sulla Terra lo compie nel periodo che vive tra la morte e una nuova nascita.

Tutte le anime che sono giunte alla morte per causa di una catastrofe tellurica saranno nella prossima incarnazione i migliori spiritualisti. La loro morte violenta è stata nello stesso tempo l’ultimo colpo che ha spezzato definitivamente per loro gli ultimi legami con il materialismo.

Morire giovani per colpa di un avvenimento esterno rafforza per la prossima vita la forza animica dell’intelletto pensante. Morire per malattia rinvigorisce la forza del volere per la vita seguente. Attraverso l’esperienza dell’infelicità dobbiamo crearci il pareggio per le azioni sbagliate. Ed è per questo che noi stessi ci prepariamo a quel dolore che più tardi dovremo subire nella vita. Elaboriamo noi stessi il dolore e progrediamo nel superarli.

( Istruzioni per l’Oltre: la vita tra un’incarnazione e l’altra).

L’ESPERIENZA PIU’ BELLA DEL COSMO.

La morte è terrificante, almeno è ciò che pensa l’uomo quando è nel corpo fisico. Ma quando l’uomo è passato attraverso le porte della morte e guardandosi indietro vede la sua morte, si rende conto che essa è l’esperienza più bella del Cosmo. È l’avvenimento più possente e meraviglioso, l’esperienza più splendida cui può rivolgersi lo sguardo del trapassato. Se un’anima, durante la vita, ha accolto in modo molto forte, con i sentimenti più intimi e con tutta l’anima, la scienza dello Spirito, lo studio metafisico, allora essa può, dopo la morte, sviluppare tali impressioni. E questo, in modo completamente diverso dalle altre anime rimaste legate al materialismo, alle religioni esteriori e ai vari pregiudizi.

Se noi leggiamo ai nostri trapassati gli insegnamenti della Scienza dello Spirito, oppure raccontiamo loro di essi, questo arriva a loro come un respiro spirituale. Come un elisir spirituale di vita. Essi ricevono così luce attraverso di noi che siamo ancora quaggiù. E questa luce che per noi dapprima è simbolica, perchè noi udiamo delle parole e le accogliamo come pensieri nelle nostre anime. I nostri Trapassati la vedono realmente come una luce spirituale.

L’intero essere diventa possente organo di percezione. È veramente importante che noi impariamo a dire:. Colui che è passato per le porte della morte ha solamente acquistato un’altra forma di vita e per il nostro sentire si trova, dopo la morte, come qualcuno che, per le vicissitudini della vita, abbia dovuto emigrare in una terra lontana. Nella quale noi potremo raggiungerlo solamente più tardi, così che non abbiamo null’altro da sopportare che un periodo di distacco, di separazione transitoria.

( La Scienza dello Spirito – Rudolf Steiner).

( Istruzioni per l’Oltre: la vita tra un’incarnazione e l’altra).

FARE CHIAREZZA SUL LATO INVISIBILE DELLE COSE.

Ogni anno, in prossimità del 2 Novembre, giorno dedicato alla commemorazione dei defunti, è necessario fare chiarezza sul lato invisibile delle cose. Che riguardano sia i luoghi dove le salme vengono inumate, quanto sull’ignoranza che ancora circonda il concetto di “morte fisica”.

Sì, perchè far visita ai nostri cari Trapassati nei cimiteri e magari andarvi con i bambini, è un’abitudine che denota la totale cecità spirituale della gran parte della gente. In realtà, si va a rendere omaggio, e tra l’altro in prevalenza solo una volta l’anno ( tante volte è solo per apparenza quindi ipocrisia), a tombe e loculi dove giacciono cadaveri in putrefazione. Spinti da un affetto più o meno sincero che però è ingannevole perchè di natura egoistica.

La vita è sicuramente soltanto un’esperienza transitoria che ogni Anima richiede, prima di scendere nella materia, per evolvere ed imparare alcune lezioni preziose. O riparare errori contratti in precedenza in altri cicli vitali. L’amore verso i nostri congiunti, sebbene sia comprensibile l’acuta sofferenza dovuta alla loro scomparsa, dovrebbe essere disciplinato da una maggiore maturità dello Spirito. Prendendo coscienza che Essi non ci appartengono più essendo stati solo dei compagni di percorso. ( come sempre detto nei miei articoli, è l’attaccamento e l’egoismo che bisogna recidere. Sono due guardiani che ci tengono incatenati e che formano lacci psico-magnetici i quali ci tormentano sia da incarnati che da disincarnati. E che possono essere molto pericolosi perchè trattengono le Anime in luoghi e stati di coscienza che dovrebbero immediatamente lasciare).

Dovrebbe dunque essere ridimensionata la visita ai cimiteri. Non perchè questa sia da biasimare, ma perchè ci si renderebbe conto che i nostri cari, così come noi li ricordiamo, non sono più là a meno che non vengano pericolosamente attratti dalle rispettive spoglie mortali. Che i nostri pianti, a volte disperati, così come richiami struggenti, oltre a farli soffrire, non fanno altro che ritardare la loro evoluzione ( o cose peggiori che non stiamo qui a disquisire).

La gente non comprende che le irradiazioni di dolore e di depressione che sovente permeano un cimitero, ne fanno un luogo che converrebbe non visitare. Spesso, infatti, nei viali dei nostri cimiteri si vedono passeggiare o sedersi sulle panchine, anziani e mamme con i bimbi in tenera età. Nessuna di queste persone ha probabilmente la benchè minima idea dell’effettiva situazione verso cui va incontro. Sottoponendo così se e gli altri a certe influenze negative che vengono attirate maggiormente da chi è più esposto e sensibile.

I cimiteri pullulano di entità vibranti nei più bassi strati della vita fisica, richiamate e connesse non solo con le malsane esalazioni degli organismi in disfacimento ( le cosiddette larve). Ma soprattutto stimolate dalle passioni e dai pensieri emanati dai defunti ancora in preda agli attaccamenti umani.

Riti e consuetudini sono nefasti, strumenti eccellenti per rimanere ancorati in Matrix e di conseguenza, per continuare a dormire. L’Anima risvegliata si interroga, ricerca e riflette. L’Anima libera non si lascia rinchiudere in nessun sistema di credenze, la Sua Unica Guida rimane sempre e solo il Sè…..

Dal libro di C.W. Leadbeater Il lato nascosto delle cose”. 

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