
Il significato della Rivoluzione francese per la storia dell’umanità
Prima di tutto va chiarito che il significato della Rivoluzione francese per la storia dell’umanità è già stata rivisto e ripensato dagli storici a livello internazionale. Finora, il predominio culturale che la Francia ha esercitato su diversi Paesi dell’Europa continentale. E di altre parti del mondo, ha evidenziato il ruolo della Rivoluzione francese nella costruzione di un ordine sociale più giusto e democratico. Allo stesso tempo ha valutato il ruolo dei filosofi francesi dell’Illuminismo come teorici della democrazia. E mentori intellettuali del movimento rivoluzionario.
Gli storici stanno iniziando a sottolineare l’importanza delle rivoluzioni politiche avvenute nel XVII secolo in Inghilterra. E dalla Rivoluzione americana nella costruzione di questo nuovo ordine democratico, sottolineando il carattere autoritario e dogmatico del pensiero dei filosofi francesi. Così come l’eccessiva violenza che ha segnato il processo rivoluzionario in Francia.
( Il significato della Rivoluzione Francese per la storia dell’umanità).
IL VECCHIO REGIME.
Dalla metà del XVIII secolo, la Francia era un paese prevalentemente agricolo, con 20 milioni di contadini. Cinque milioni di francesi abitavano le città, la principale, Parigi, con 5oo mila abitanti. La popolazione nazionale era cresciuta e continuava a crescere, grazie alle nuove tecniche di coltivazione e al miglioramento del cibo. Inizia l’industrializzazione, che genera una riduzione dei prezzi e un aumento dei consumi. Così si presenta il vecchio regime:
nel Paese esiste ancora una società statale che ha avuto origine nel Medioevo. Socialmente, la Francia è divisa in tre stati: 1) Primo stato- i vescovi e l’alto clero. 2) secondo stato- la nobiltà che ha il monopolio delle alte cariche militari (nobiltà della spada) e delle funzioni giuridiche (nobiltà dell’abito). 3) terzo ceto: molto variegato, dall’alta borghesia ( banchieri, uomini d’affari, grandi mercanti) ai contadini. Molti dei quali in condizioni servili e ai poveri della città.
In questo vecchio regime possiamo considerare il primo e il secondo stato come l’aristocrazia, un gruppo che gode di vari privilegi, come la riscossione delle tasse nei confronti dello stato. Le pensioni che può pagare loro, il monopolio degli uffici ecclesiastici o statali, ecc. Il terzo stato- dal più ricco al più povero – è responsabile di sostenere i costi di questi privilegi, sia con denaro, prodotti agricoli o lavoro. Bell’affare!!!!!
( Il significato della Rivoluzione francese per la storia dell’umanità)
IL FALLIMENTO DELL’ASSOLUTISMO.
Nella sfera politica, la Francia era un regno in cui prevaleva l’assolutismo, ma ben presto ci sarebbe stato il fallimento dell’assolutismo nella maniera più veemente, come la storia ci riporta.
Il re monopolizza l’amministrazione, concede privilegi, sperpera denari in lussi spettacolari e controlla i tribunali. Inviando avversari o nemici alla Bastiglia, l’odiata prigione che è diventata il simbolo di un regime. Ma il re e lo Stato francese non potevano gestire l’economia. Senza dimenticare che i francesi non odiavano tanto il re Luigi XVI quanto detestavano la sua consorte, l’austriaca Maria Antonietta.
La riscossione delle tasse, ad esempio, è nelle mani di privati (nobili) che sfruttano il terzo stato, ma non trasferiscono ciò che devono al re. Per indebolire l’Inghilterra, a livello internazionale, la Francia ha sostenuto la guerra di indipendenza americana, che gli è costata 2 miliardi di sterline. Il debito estero della Francia era di 5 miliardi di sterline. Il doppio del denaro in circolazione nel paese.
Nel 1786, un accordo commerciale consente all’industria inglese di soffocare la nascente industria francese. Due anni dopo, una grande siccità riduce drasticamente la produzione alimentare,. Mentre i contadini muoiono di fame, la miseria della plebe nelle città diventa assoluta. Il malcontento è diffuso e la situazione sta diventando esplosiva, motivo per cui, il fallimento dell’assolutismo è la naturale conseguenza.
( Il significato della Rivoluzione francese per la storia dell’umanità).
GLI STATI GENERALI.
Per risolvere il problema, il re Luigi XVI convoca l’Assemblea dei notabili ( nobiltà e clero). Proponendo loro di rinunciare ai loro privilegi fiscali e pagare le tasse. Di fronte al rifiuto dei notabili, il re convoca, nell’aprile 1798 l’Assemblea de-gli Stati Generali. Che, come suggerisce il nome, comprende rappresentanti del terzo stato. Durante l’elezione dei deputati scoppiarono rivolte in tutto il paese, a causa della povertà e della fame.
A maggio inizia la riunione de-gli Stati Generali. Gli stati, però, votano insieme, in modo che la nobiltà e il clero possano sempre imporre i propri interessi per 2 a 1. Il terzo stato, che ha la maggioranza dei deputati (578) si ribella. E con i 90 deputati della nobiltà illuminata e 200 del basso clero formano l’Assemblea nazionale, che presto diventa Assemblea Costituente. Il re accetta questa disposizione, cercando di guadagnare tempo e radunare truppe per imporsi.
Il 13 luglio, invece, a Parigi una organizzazione militare popolare che il giorno seguente- il famoso 14 luglio 1789 – prese la Bastiglia. L’esplosione rivoluzionaria si diffonde in tutta la Francia. I contadini saccheggiano le proprietà della nobiltà e invadono gli uffici notarili, bruciando atti e documenti di proprietà fondiaria. Il 4 agosto l’Assemblea costituente, per contenere il movimento, abolì immediatamente i vecchi diritti feudali degli aristocratici sui contadini… Ma il processo di rinnovamento e riscatto sociale da parte dei più deboli, era ormai avviato e non più arginabile….

