
Il Nazismo marchio della follia: la storia incosciente.
Quando guardiamo al passato dell’umanità, spesso ci troviamo di fronte a eventi che sembrano inconcepibile per la nostra comprensione. La storia del 20esimo secolo non ci risparmia miserie di coscienza, Il nazismo marchio della follia, è stato uno dei periodi più sanguinosi della umanità. Anche per la follia con cui sono stati perpetrati i crimini. Crimini appunto di coscienza, ideologie folli, i cosiddetti totalitarismi di destra e di sinistra, brutali ambo le parti.
In questo articolo ci occupiamo della follia del nazismo. Movimento spaventoso quanto assurdo nella sua teoria, dottrina, ideologia o come preferite ma rimane come un marchio: il marchio della follia.
Chi erano questi nazisti e come arrivarono al potere? Come può un’intera nazione seguire un leader carismatico, come Adolf Hitler. Verso il massacro xenofobo di razze considerate inferiori dai difensori di questa ideologia? Ebrei, zingari, slavi, comunisti, tra gli altri, furono perseguitati e uccisi da seguaci del nazionalismo tedesco. Per la maggior parte di noi è difficile capire come i tedeschi all’inizio del XX secolo siano stati in grado di seguire una tale ideologia illogica, razzista, che non solo è stata accettata. Ma è stata ampiamente diffusa in tutte le nazioni con popolazioni germaniche. Persino in Paesi del Sud America, i discendenti tedeschi avevano copie del libro di Hitler e lo trovavano del tutto corretto e logico. ( antisemitismo un male storico. imparare dal passato).
Dopotutto, quali ragioni hanno portato a seguire questo regime, come può un popolo aderire a una ideologia razzista e repressiva come il nazismo? Come possono queste persone seguire alla cieca il loro leader? E’ noto che dopo la prima guerra mondiale i tedeschi cercarono incessantemente un messia. Un salvatore del Paese, e Adolf Hitler, come vedremo, ha completato questa ricerca.
( Il Nazismo marchio della follia: la storia incosciente)
CONTESTO STORICO.
Al fine di comprendere meglio le ragioni dell’ascesa del nazismo e della sua accettazione da parte delle masse, è importante conoscere il contesto storico che ha permesso la diffusione.
L’autrice Angela Mendes de Almeida nella sua opera ” La Repubblica di Weimar e l’ascesa del nazismo”, presenta i fattori del dopoguerra. Che hanno scatenato la grande crisi. Tutto inizia con la sconfitta della Germania per gli alleati nella prima guerra mondiale. Che si concluse con l’annuncio della Repubblica di Weimar e che sostituì l’impero tedesco.
La Prima Guerra Mondiale (1914-1918) si concluse con l’annuncio della Repubblica di Weimar che pose fine all’impero tedesco. Ma con la fine della guerra e la resa della Germania, alcuni paesi volevano la riparazione dei danni di guerra. Da una Germania sconfitta e poverissima. Lo storico Ruth Henig cita il desiderio francese di vendetta come uno dei principali fattori per la severità delle misure post belliche. Henig menziona che a metà 1919 le principali nazioni vincitrici della prima guerra mondiale si incontrarono a Versailles, in Franci. Tra cui Inghilterra e Francia ospitante. Il trattato di Versailles imponeva pesanti sanzioni alla nuova Repubblica di Weimar. Tra cui la perdita di alcuni territori della Germania in Belgio e in Cecoslovacchia.
LA REPUBBLICA DI WEIMAR.
Perse anche le sue colonie africane di Togo, Camerun e Africa sud-orientale. Fu anche definita una drastica diminuzione degli armamenti e dell’esercito. La marina tedesca fu praticamente estinta. Pesanti somme di denaro e materie prime furono stabilite come risarcimento di somme di guerra. Per cui la Repubblica di Weimar andò in debito gravissimo. La risposta del popolo tedesco, ovviamente – e come dargli torto – fu di rivolta. Ci furono diverse proteste in tutta la nazione:
Il peso sociale e politico della classe operaia, con le sue potenti organizzazioni sindacali, i suoi partiti, la tradizione marxista. Diffusa dal lavoro educativo sviluppato dalla socialdemocrazia durante i decenni di pace sociale, ha reso la Germania al centro dell’attenzione.
Gli autori Louis Pochner e Angela Almeida citano il palcoscenico di una nazione indebitata, con alti e bassi di disoccupazione. Con l’orgoglio nazionale ferito. I movimenti politici sembrano puntare sull’ascensione per raggiungere il potere. Durante questo periodo crebbero molte milizie para militari, formate principalmente da ex membri dell’esercito tedesco. Queste milizia furono finanziate da gruppi borghesi.
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IL DECLINO DEI VALORI DEMOCRATICI.
Ruth Henig espone l’ambiente politico del tempo e il declino dei valori democratici. Mentre il partito socialdemocratico (SPD), allora uno dei principali partiti di sinistra nel paese, inizia a perdere forza. La gente vede il SPD come gruppo di traditori che hanno accettato le imposizioni del noto Trattato francese. Con l’indebolimento dei social democratici, la Germania iniziò a vedere la crescita di due filoni politici antagonisti. Sia la destra ultra-nazionalista che la sinistra marxista crebbero ad ogni azione elettorale. Un fatto che portò la classe media e la borghesia a temere per la possibilità di un governo socialista di estrema sinistra o persino con una rivoluzione comunista nel paese.
Lochner menziona che nel contesto dello sconvolgimento sociale, appare la figura di un austriaco di origine tedesca, Adolf Hitler. Un veterano della prima guerra. Hitler aveva combattuto a fianco delle truppe tedesche ed era stato decorato due volte come un eroe di guerra.
Lochner presenta dati che mostrano che Hitler e i suoi seguaci nazisti incorporarono elementi. Che erano noti per essere vitali al fine di mantenere l’orgoglio e la stima del popolo. Per avere il popolo al loro fianco. I nazisti adottarono un linguaggio comprensivo e simbolico, Hitler si rivolse alle folle come se fosse un messia. Un salvatore, ed era così che veniva visto dai tedeschi.
( Il nazismo marchio della follia).
UNA FORTE DEPRESSIONE ECONOMICA.
Dal 1929, principalmente a causa del crollo della Borsa di New York, la Germania conobbe una forte depressione economica. Con una continua crisi politica che decimò i partiti politici borghesi. Ci fu un aumento della disoccupazione. Il governo perse la sua credibilità già erosa e la violenza dei gruppi para militari aumentò.
Secondo Peter Gay, è questo ambiente che consentì l’ascesa delle milizie di estrema destra. Che attaccarono e saccheggiarono i negozi appartenenti agli ebrei. Questo collasso sociale fu la leva per l’ascesa del partito di destra. Lo storico Porchner dice che i nazisti, approfittando della instabilità socio economica, accusarono gli ebrei di essere speculatori della crisi. Hitler instillò nella popolazione il suo odio per la Francia, poichè c’era ancora una ferita aperta lasciata dal trattato di Versailles. Hitler usò le tattiche manichee del bene contrapposto al male per trovare i colpevoli della crisi. I nazisti non avevano timore di affermare la necessità di un governo di forza per superare la crisi e combattere i nemici. Anche se c’era bisogno di un regime dittatoriale. Per Hitler i tedeschi, o ariani, erano essenzialmente puri e superiori alle altre razze. Quindi, in grado di dominare.
( Il Nazismo marchio della follia: la storia incosciente)
IL PARTITO SOCIAL DEMOCRATICO
I seguaci del partito social democratico non ebbero la pazienza di aspettare un cambiamento lento e graduale. Questo fu per Ruth Henig, il grande e fatale errore . La gente aveva bisogno di cambiamenti radicali ed immediati in politica. Specialmente nei confronti della crescente disoccupazione che nel marzo del 1929 era di 2,8 milioni. E che passò a 6 milioni nel 1933. I tedeschi chiesero cambiamenti immediati e i nazisti ne approfittarono. Con un discorso brutale, Hitler promise di riportare la Germania alla sua posizione di potere superiore. Che secondo lui si era persa con l’accettazione del trattato di Versailles.
L’ascesa del partito nazista fece fermare la classe operaia tedesca. I comunisti furono perseguitati e malmenati brutalmente dalle milizie di estrema destra (S.A). Il partito comunista stava perdendo adepti ogni giorno, per paura o mancanza di convinzione. E i nazisti ne approfittarono. Hitler e i suoi seguaci alzarono le bandiere che avevano tenuto in rivolta il popolo tedesco dalla fine della guerra. Come ad esempio: paura di una rivoluzione comunista, crisi economica, trattato di Versailles, disoccupazione
e la necessità di uno spazio vitale per lo sviluppo della nazione.
( Il nazismo marchio della follia).
L’ASCESA NAZISTA.
Le elezioni del 31 luglio 1932 furono la prova dell’innegabile ascesa nazista. Il partito socialista nazionale (nazist) ottenne un incredibile voto di oltre 13,5 milioni di voti. Contro 8 milioni di voti del Partito socialdemocratico. Il voto garantì ai nazisti 230 seggi in parlamento contro 133 dei socialdemocratici. La vittoria tuttavia, non garantì la pace ai nazisti. Il partito socialdemocratico e gli altri partiti di sinistra rimasero all’opposizione, ma erano molto deboli. L’allora capo del governo della repubblica di Weimar, il cancelliere Von Papen entrò in trattativa con i nazisti per partecipare al governo. L’intenzione di Von Papen era quella di formare un governo di coalizione. Ma Hitler voleva essere nominato cancelliere.
Le successive elezioni del 6 novembre 1932 diedero una speranza agli oppositori. I nazisti persero 34 seggi, ma rimasero il più grande partito in parlamento. Undici giorni dopo, tuttavia, successe l’imprevisto. Von Papen si dimise dalla cancelleria, nonostante la riluttanza dei presidente Hindenburg. Il motivo principale delle dimissioni era la sua grande impopolarità. Ma accettò di rimanere al comando del governo fino alla nomina di un nuovo cancelliere. Come scrisse Peter Gay: ” La Repubblica di Weimar era morta”. Il nazismo fu per la prima volta al vertice della politica tedesca. Hitler aveva raggiunto la massima potenza della Germania.
CONCLUSIONE.
Ciò che è più evidente è che anche la crisi del ’29 fu un modo per portare i nazisti al comando della Germania. I nazisti salirono al potere, poichè seppero approfittare di un momento particolare della storia. Tutto cospirava a loro favore. Hitler sapeva come pochi usare e sfruttare i desideri vendicativi del popolo tedesco e la breccia aperta dai nemici della Germania. Adolf Hitler divenne il capo del popolo, il condottiero, il messia, colui che avrebbe salvato la nazione dall’avidità dei banchieri ebrei comunisti.

