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Attualità

Ibridazione uomo macchina: l’incognita Intelligenza Artificiale.

Nel termine Intelligenza artificiale (AI), la parola “intelligenza” è solo una metafora. Sebbene l’AI possa superare l’umano autentico , scintilla divina, nella capacità di calcolare, non è in grado di attribuire alcun significato a questi calcoli. Per il filosofo argentino Miguel Benasayang, l’ibridazione uomo macchina, ovvero, ridurre la complessità psico emotiva di un essere vivente a un codice informatico è un errore. Così come è assurda l’idea che le macchine possano sostituire gli umani. Si discute sull’incognita intelligenza artificiale, sul piano etico a quali rischi e pericoli possiamo andare incontro.

L’intelligenza umana non è una macchina calcolatrice. È un processo che articola affettività, corporeità ed errori. Nell’essere umano si presuppone la presenza del desiderio e della consapevolezza della propria storia millenaria. L’intelligenza umana non è concepibile separatamente da tutti gli altri processi del cervello e del corpo.. a differenza degli esseri umani o degli animali che pensano o agiscono con l’impulso del cervello situato all’interno dei loro corpi – che esiste in un ambiente -. una macchina elabora calcoli e premonizioni senza la capacità di dar loro un senso.

È l’essere umano che crea significato, non il calcolo. Molti studiosi di intelligenza artificiale sono convinti che la differenza tra intelligenza umana e intelligenza artificiale sia quantitativa, mentre la differenza è la qualità: quindi è qualitativa.

(Ibridazione uomo macchina: l’incognita Intelligenza Artificiale).

UNA CATTIVA METAFORA.

Due computer nel cloud del programma “Google Brain” comunicano tra loro con un “linguaggio” che essi stessi hanno creato e che gli umani non sono riusciti a decifrare. E questo non ha alcun senso. Infatti, ogni volta che queste due macchine vengono avviate, ripetono sistematicamente la stessa sequenza di scambio di informazioni. Ma quello non è un linguaggio, non significa interagire. È una cattiva metafora, come quella che dice “ la serratura conosce la chiave”.

È come quando alcune persone affermano di essere “amiche” di un robot. Esistono persino app che presumibilmente ti consentono di “chattare” con qualcuno. Nel film “Her” (2013) di Spike Jonze, a un uomo vengono poste una serie di domande, che consentono di mappare il suo cervello. Quindi, la macchina sintetizza una voce e produce risposte che fanno scattare in quest’uomo una sensazione di innamoramento. Ma potresti avere una vera relazione romantica con un robot? No, perchè il vero amore e l’amicizia non possono essere ridotti a un insieme di trasmissioni neurali nel cervello.

L’amore e l’amicizia esistono al di là dell’individuo e anche al di là dell’interazione tra due persone. Quando parlo, partecipo a qualcosa che condividiamo in comune, che è il linguaggio. Lo stesso vale per l’amore, l’amicizia e i pensieri, che sono processi simbolici a cui partecipano gli esseri umani. Nessuno pensa solo a se stesso. Un cervello usa la sua energia per partecipare all’atto di pensare.

(Ibridazione uomo macchina: l’incognita Intelligenza Artificiale).

L’IDEA TRANSUMANISTA DEL TRASFERIMENTO MENTALE.

Nel 1950, il matematico americano e padre della cibernetica Norbert Wiener scrisse nel suo libro “Ghe Human Use of Human Beings” che un giorno si sarebbe potuto “telegrafare un uomo”. Quattro decenni dopo, l’idea transumanista del trasferimento mentale è stata costruita sulla stessa fantasia.:. Che l’intero mondo reale possa essere ridotto a unità di informazioni che possono essere trasmesse da un componente hardware all’altro.

L’idea che gli esseri viventi possano essere tradotti in unità di informazione si trova anche nel lavoro del biologo francese Pierre-Henri Gouyon. Costui vede l’acido desossiribonucleico (DNA), come piattaforma per il codice che può essere trasferito ad altre piattaforme. Ma quando pensiamo che gli esseri viventi possano essere modellati in unità di informazione, dimentichiamo che la somma delle unità di informazione non è l’oggetto vivente. E nessuno è interessato a fare ricerca su ciò che non può essere riprodotto. (La manipolazione del DNA cosa nasconde il progetto genoma umano?)

Dobbiamo tener conto che ciò che non può essere riprodotto non ci porta all’idea di Dio, o all’oscurantismo, qualunque cosa qualcuno possa pensare. I principi di imprevedibilità e incertezza possono essere trovati in tutte le scienze esatte. Ecco perchè la pretesa dei transumanisti di sapere totale si inserisce in un discorso perfettamente irrazionale e tecnofilo. Il suo grande successo è dovuto alla sua capacità di placare la sete di metafisica dei nostri contemporanei. I transumanisti sognano una vita libera da ogni incertezza. Tuttavia, nella vita di tutti i giorno, come nella ricerca, dobbiamo accontentarci dell’incertezza e del dubbio. I quali sono elementi di crescita. ( La mente arcontica e l’ossessione per la Tecnologia).

(Ibridazione uomo macchina: l’incognita ‘Intelligenza Artificiale).

LA NOZIONE DI PROGRESSO SOSTITUITA CON LA LOGICA DELL’INNOVAZIONE.

Preoccupa l’eccessivo successo della logica di innovazione. La nozione di progresso sostituita con la logica di innovazione, che è qualcosa di completamente diverso:. Non ha né un punto di partenza né un punto di arrivo, non è né buona né cattiva. L’innovazione deve quindi essere messa in discussione in modo critico. Usare un elaboratore di testi su un computer è molto più potente della macchina da scrivere degli anni ’70: questo è progresso. Ma d’altra parte, ogni smarphone contiene tantissime app e poche persone si chiedono sinceramente di quante ne abbiano davvero bisogno. La saggezza consiste nel separare il fascino causato dall’intrattenimento dalla efficacia delle nuove tecnologie.

Inoltre, in una società disorientata che ha perso le sue grandi narrazioni, il discorso transumanista è piuttosto in quietante:. Infantilizza gli umani e vede le promesse della tecnologia senza sospetto. In Occidente la tecnologia è sempre stata legata all’idea di trascendere i confini. Già nel Seicento il filosofo francese Descartes, per il quale il corpo era una macchina, immaginava la possibilità del pensiero senza corpo. È una tentazione umana sognare che, attraverso la scienza, possiamo liberarci dei nostri corpi e dei loro limiti. Qualcosa che i transumanisti credono di poter raggiungere un giorno.

Ma l’idea di un uomo onnipotente, post-organico o sub umano, oserei dire ( transumano dovrebbe essere usato per l’uomo nuovo, “uomo cristico”, non anti-cristico)., non conosce limiti. E questa deriva etica può portare a ogni sorta di gravi conseguenze per la società.

(Ibridazione uomo macchina: l’incognita Intelligenza Artificiale).

UNA PROGRESSIONE AUTONOMA E PERICOLOSA.

In un’intervista concessa alla BBC, abbiamo un illustre parere da parte di Hawking che ha dichiarato: “le prime forme, ancorchè grezze, di intelligenza artificiale che siamo riusciti a creare fino ad oggi, si sono dimostrate utili. Ma io credo che lo sviluppo di un’intelligenza artificiale completa potrebbe mettere fine alla razza umana”. “Quando gli uomini avranno sviluppato l’intelligenza artificiale, che andrebbe in progressione autonoma e pericolosa ridefinendosi sempre più velocemente. Gli esseri umani limitati da un’evoluzione biologia più lenta, non potrebbero mantenere il suo passo e, incapaci di competere, ne resterebbero schiacciati2.

Questa opinione è condivisa da un certo numero di studiosi che la società vorrebbe imbavagliare. Stephen Hawking è considerato uno degli scienziati più brillanti della nostra epoca: lo studioso non è contrario all’informatica, lui stesso è stato uno dei primi ad utilizzare internet. Ma mette in guardia contro la minaccia che questo mezzo di comunicazione può rappresentare per l’umanità.

L’aspetto più preoccupante non è tanto l’intelligenza artificiale in sé, quanto il suo utilizzo sui robot. Questo segnerebbe l’inizio di una nuova umanità, appunto l’ibridazione uomo macchina. È una vera minaccia all’esistenza della vita umana, alla scintilla divina. Oggi prevale il “breve termine”, la società non ragiona più sul lungo termine, ma si accontenta di vivere sulla scorta di quello che succede giorno per giorno.

In questo modo la società si sbarazza delle radici che l’hanno costituita e nutrita nel tempo. Scordare il passato, non preoccuparsi del futuro: ciascuno vive giorno per giorno.

EVOLZUIONE FATALE.

Sono molti gli esempi di questa evoluzione fatale. Numerosi fattori concorrono: i cambiamenti climatici con il succedersi di cataclismi, la scomparsa, in quarant’anni, di numerose specie animali. La nascita di nuove ideologie mortifere, come quella del gender e l’islamismo. Il livellamento degli individui con l’omologazione dello spirito secondo un codice del “Politically correct”. Che porta all’insorgere di un “sentirsi a posto” fondamentalmente disperato, in cui i valori del cristianesimo vengono destrutturati e poi distrutti.  ( La Terra soffre. Cambiamento climatico, fattore umano o naturale).

La tecnica sta forse conducendo ad una sorta di dissoluzione dell’umano? È una domanda legittima su una evoluzione fatale voluta da una mente arcontica. È una tecnica ormai che permette di modificare la nostra stessa essenza. Tende a rendere l’uomo un demiurgo, un semi dio. Sta di fatto introducendo una nuova categoria: quella dell’uomo-macchina, attraverso l’incorporazione di parti meccaniche nel nostro stesso corpo.

Allo stesso tempo i computer si identificano sempre di più con il nostro pensiero, sono un’emanazione della nostra stessa personalità. Questa scienza che vuole spingersi oltre così come certe automobili vengono costruite per andare più veloci. Ma se il pilota non è ben preparato, rischia lo schianto alla prima curva. In questo modo una scienza senza coscienza può portare alla evoluzione fatale: una scienza senza etica, senza Dio non consegna nulla di buono a questa umanità infelice e poco evoluta spiritualmente.

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