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Esplorazioni oltre il Polo Nord: le esperienze di Byrd.

Nel dopoguerra, le esplorazioni oltre il Polo Nord di Richard Byrd, contrammiraglio della Marina militare americana, diedero luogo a una serie di domande ancora oggi prive di una risposta chiara. “Volevo vedere questa terra oltre il Polo Nord. Questa area oltre il polo è il grande centro dell’ignoto”.

Nel 1947 egli compì un volo esplorativo di 6700 km “oltre” il Polo Nord. Dopo un volo lunghissimo, all’Ammiraglio Byrd si prospettò , man mano che avanzava l’esplorazione, una trasformazione radicale dell’ambiente sorvolato. Si addentrò nei cieli di un territorio verdeggiante, un ambiente per nulla antico, una flora lussureggiante e rigogliosa. In un territorio non più dominato dalle rigidissime temperature che caratterizzano il clima polare.

Nel diario di bordo egli annotò di aver visto un grosso animale che si muoveva nella vegetazione sottostante. Poi, con una manovra di avvicinamento, riuscì ad attribuirne le fattezze a quelle di un mammut. Il racconto, nel riportare il volo di rientro presso la base polare, testimonia l’entusiasmo dell’esploratore.

Byrd rimase così affascinato da ciò che aveva scoperto da compiere un altro volo, stavolta nel circolo polare Antartico. Nel 1956 compì un volo di  2300 miglia “oltre” il Polo Sud. Anche nella comunicazione radiofonica che annunciò l’esplorazione, fu usata la parola ‘Oltre il Polo”.

( Esplorazioni oltre il Polo Nord: le esperienze di Byrd).

UNA PIETRA MILIARE PER LA RICERA DELLA TERRA CAVA.

L’Ammiraglio Byrd puntò la rotta sul polo magnetico alla partenza, senza variare direzione. Quello che egli vide viaggiando oltre il polo fu un cambiamento repentino delle condizioni climatiche come pure una mutazione generale della flora e della fauna. Per alcune migliaia di km si avventurò in volo in un territorio tropicale con tutte le caratteristiche di tale ambiente. La testimonianza di Byrd è una pietra miliare per la ricerca della Terra cava.

E che la terra, oltre ad essere cava, abbia anche delle aperture ai poli potrebbe essere la prossima, vera scoperta. Perchè, se ciò fosse vero, la scienza terrestre non ha rivelato una simile realtà? Byrd sicuramente aveva intuito, al di là del mistero, una realtà nascosta di straordinaria importanza.

Il volo dell’ammiraglio Byrd, rivelato molti anni dopo la sua scomparsa dai sostenitori delle sue scoperte. Riporta che il suo aereo fu affiancato da mezzi volanti sconosciuti, che fu scortato a un atterraggio forzato presso una misteriosa base. Dove fu accolto con rispetto e ricevuto da un personaggio autorevole e saggio, il quale gli rivelò i motivi di quella che sembrava essere stata una “convocazione”

L’ammiraglio Byrd avrebbe dovuto sapere la verità riguardo alla apertura dei poli e la presenza di una progredita civiltà negli ignoti territori dell’interno. Il saggio rivelò a Byrd l’approssimarsi di nubi oscure nel futuro dell’umanità di superficie. E gli chiese di farsi latore di queste rivelazioni. In altri suoi appunti, Byrd afferma di essere stato costretto al silenzio dai suoi superiori. Poco dopo queste vicende l’ammiraglio Byrd morì, portando con sé il segreto e il fascino di ciò che egli definì la terra incantata, al di là del mistero. Quello che realmente vide fu coperto per sempre dal mistero. ( leggi anche: Atlantide tra mito e realtà: sede di un’antica civiltà).

( Esplorazioni oltre il Polo Nord: le esperienze di Byrd).

UNA TERRA PARADISIACA ALL’INTERNO DEL PIANETA.

C’è da supporre che l’esploratore americano abbia intuito e verificato la realtà di un mito appartenente a molte tradizioni culturali e spirituali della Terra. E cioè l’esistenza di una terra paradisiaca all’interno del pianeta. Governata da un leggendario sovrano e pontefice, re di giustizia e mediatore massimo tra Dio e l’uomo.

Giulio Verne, narratore di racconti fantastici ma straordinariamente profetici e avveniristici, ne fu sensibile quando scrisse il suo “Viaggio al centro della Terra”. Nelle culture più antiche, orientali e medio orientali, questo mito appartiene alla tradizione spirituale tramandata dai sacri testi. E sono numerosi i racconti di leggendari contatti tra gli uomini e gli abitanti del paradiso custodito nelle viscere della Terra.

È una realtà esoterica per la tradizione buddhista tibetana la presenza dell’onnipotente regno di Agharti, con capitale la mitica città di Shambhala e il suo divino regnante, il Re del Mondo. Risiedente nel tempio della scienza sacra e al cui servizio ci sono i Goro e i Pandita. Gerarchie di esseri celesti provenienti dalle stelle, governano l’andamento delle cose terrene, comandano su tutte le forze visibili e invisibili e presiedono alla evoluzione degli uomini.

Anche in India, del resto, secondo il retaggio di antiche Upanishad, si narra del regno di Agartha e del suo sovrano, il Sanat Kumara. Che è il capo di una legione di esseri divini discesi in un’isola del mare di Gobi (oggi deserto di Gobi) a bordo di un’astronave fiammeggiante, provenienti dalla Stella bianca di Sirio.

Secondo l’esoterismo, l’ultima apparizione sulla superficie del grande Re del mondo, avvenne nel 1923 in India e Siam. Quando si manifestò assiso su di un meraviglioso trono, trainato su di un carro d’oro da elefanti bianchi. Benediceva la folla e recava in mano il simbolo di una mela d’oro sormontata da un anello su cui era inciso il suo emblema più antico : la svastica. ( Esoterismo e Metafisica: l’occhio oltre il mondo fenomenico).

( Esplorazioni oltre il Polo Nord: le esperienze di Byrd).

LA DIMORA TERRENA DI POPOLI STELLARI.

Effettivamente questo leggendario continente, con la sua mistica e onnipotente capitale, potrebbe essere la dimora terrena di popoli stellari che visitano i nostri cieli con i loro prodigiosi mezzi volanti. Potrebbe essere il centro strategico al quale essi approdano giunti sulla Terra in inesplicabili viaggi siderali, al di là delle dimensioni conosciute. Potrebbe essere la centrale di coordinamento della loro presenza sulla Terra. Il centro logistico della loro missione, la dimora della mente direttiva che stabilisce le metodologie di intervento e interazione rispetto ai destini del mondo e dell’umanità.

Il centro sotterraneo di Agartha potrebbe essere sede di una vera e propria civiltà che abbia fondato qui una colonia per l’evoluzione e lo sviluppo delle sue antiche stirpi astrali ( che saremmo noi umani di superficie). Un cuore vivo nella terra che sia sorgente di gettiti evolutivi, di giustizia, pace, saggezza.

IL CULTO DEL SOLE.

Un nucleo solare centrale illuminerebbe di luce dorata un’esistenza dove la notte sarebbe il giorno e il giorno sarebbe splendore. Dove il dualismo dominante la coscienza umana sarebbe risolto nell’unità degli opposti, in una realtà unitiva senza illusione né separazione. Gli abitanti avrebbero come unico culto  del Sole, quale espressione manifesta dell’intelligenza cosmica. Alla quale dedicare ogni attimo dell’eterno presente realizzato dalla loro sublimata coscienza.

Coltiverebbero l’adorazione della solarità di esseri-dei, nati nel Sole e fatti di Luce, artefici della vita negli infiniti aspetti del suo divenire. Non conoscerebbero la morte, ma le leggi del mutamento, attraverso cui la creatura naviga verso i lidi primigeni della
Creazione. Non avrebbero chiese, riti e culti disgreganti. Sarebbero essi stessi arbitri del loro destino. Liberi nella conoscenza della verità, mediatori della divinità, interpreti sovrani della propria esistenza. Sarebbero totalmente coscienti della legge di causa ed effetto che governa il cosmo e partecipi dell’edificazione della vita. A cui offrirebbero la loro totale devozione. ( La Nuova Era dell’Acquario: l’Età dell’oro).

( Esplorazioni oltre il Polo Nord: le esperienze di Byrd).

UN BENESSERE EQUAMENTE DISTRIBUITO.

In questo fantastico Regno ci sarebbe un benessere equamente distribuito secondo le necessità individuali e collettive, e senza denaro né proprietà. Con un tenore di vita elevato a livelli di ricchezza tali da cementare una duratura felicità, su cui l’amore e la pace troverebbero un naturale terreno per crescere e germogliare in una vera umanità.

La scienza sarebbe conoscenza dello Spirito e della Materia al servizio della vita e dell’evoluzione, secondo gli eterni principi che il Sole istruisce attraverso il suo gettito creativo. Essa si servirebbe di strumenti perfetti, frutto di un’ingegneria astrale, attraverso i quali coordinare il mantenimento e il progresso dell’esistenza. Per mezzo di una gigantesca antenna radiante (ZED) la civiltà e la coscienza di questi popoli sarebbero sincronizzate alle frequenze di radiazione. E del pensiero causale della solare intelligenza e tradotte, attraverso questo meraviglioso strumento, in pensiero costruttivo ed energia realizzativa.

Per mezzo dello ZED e di un reticolo di antenne radianti in comunicazione con esso, situate in zone sincroniche sula superficie del pianeta, sarebbe irradiata la luce del Re del Mondo e la sua esoterica volontà rispetto ai destini dei popoli e delle nazioni della Terra. Avrebbero sicuramente mantenuto integro il patrimonio etnico, culturale e genetico di ciascun popolo presente all’edificazione del Regno celeste. E avrebbero fondato varie colonie autonome, ma fra loro interdipendenti da un unico progetto costruttivo, convergenti in un unico governo. ( Il Sistema di baratto dell’Era moderna: Quantum Financial System).

IL VERO GOVERNO DEL MONDO.

Se così fosse, questo centro di luce e di verità potrebbe essere il vero governo del mondo ( Non il nuovo ordine mondiale che l’èlite satanica ha preparato per noi. Brutta copia di ciò che dovrà essere davvero la Governance Cristica della nuova Era), da cui gli uomini ignari e vittime dell’illusione della morte trarrebbero gli stimoli e le indicazioni per un difficile e sofferto percorso evolutivo. Da cui gli uomini attingerebbero inconsapevolmente la linfa e la volontà della loro sopravvivenza. Messa tragicamente in pericolo dalla loro stessa follia.

La presenza di questi popoli sarebbe un patrimonio appartenente al pianeta stesso e non più una realtà aliena estranea ai destini evolutivi della razza umana. È l’umanità occupante la superficie della Terra costituirebbe una gigantesca colonia pericolosamente inconsapevole di appartenere a un progetto molto più grande e più antico di lei.

Se così fosse avremmo raccontato una storia quale potrebbe essere quella dell’umanità futura. In un tempo in cui, ritrovando la consapevolezza dell’essere e recuperando l’equilibrio di una vita che le sta sfuggendo di mano. E potrebbe vedere aprirsi le esoteriche porte del suo paradiso. Entrare così in contatto con la realtà multidimensionale dell’universo che, a causa della sua cecità, le è stata, fino ad ora, virtualmente negata.

Se così fosse, avremmo virtualmente partecipato alla continuità del mito, soffiando su di un antico fuoco. Che racconta, tra il crepitio delle fiamme, la realtà iniziatica del “paradiso nascosto ai mortali”.

FONTE: dal libro “Agartha, la sorgente originaria”.

https://amzn.to/3ZpobcYIl Regno di Agartha

Alla scoperta della Terra Cava.

Il viaggio verso Agartha.

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