Questo articolo incentrato sul culto alla Pachamama , la dea madre Terra è scritto in una visione antropologica della cultura e della tradizione andina.
Pachamama è una divinità che rappresenta la Terra e la natura. Il suo nome deriva dall’antica lingua Quechua ed è composto da due parole: ‘Pacha’ ( universo, mondo o terra), mentre ‘Mama’ è semplicemente “madre”. Pertanto, Pahamama è considerata una dea madre nelle terre Andine.
È strettamente legata al ciclo di semina e raccolta, essendo estremamente importante per le culture di quei luoghi.
La Pachamama ha origine nella religione Inca molti millenni fa. È l’essenza femminile della natura, considerata dagli Incas la fornitrice dei tutto, dal cibo all’acqua e ai fenomeni della Natura. Provvede e protegge i suoi figli, rendendo possibile la vita e favorendo la fertilità del raccolto. Poiché gli Incas avevano contatti con altre culture della regione, il loro culto ricevette l’influenza religiosa di altre culture che furono poi incorporate da loro. ( sincretismo religioso).
Secondo i loro miti, Pachamama è la madre di Inti, il dio del Sole, e Mama Killa, la dea della Lunca. Pachamama e Inti sono adorati come entità benevole nell’area chiamata Tawantinsuyu, situata sulla catena montuosa delle Ande.
( Culto alla Pachamama, la dea Madre Terra.).
IL LAVORO ARCHEOLOGICO.
Un recente lavoro archeologico in Perù, in un’attività di ricerca è particolarmente rilevante vista la recente e diffusa presenza di immagini della Pachamama. E’ stato scoperto che gli Incas adoravano la Pachamama come una dea drago. Erano dediti, purtroppo a rituali e sacrifici ben poco bucolici, parlando di Natura ed ambiente.
Sacrificavano animale e bambini agli dei in occasioni speciali. I sacrifici umani che si sono potuti dimostrare finora sono stati tutti inflitti a bambini.
Gli archeologi ora ne sanno molto: questi bambini, che furono sacrificati agli dei pagani e che furono trovati negli scavi in cima ai vulcani, potrebbero provenire da diverse parti dell’impero Incas.
Il lavoro archeologico, specie quello dei polacchi, riconosce almeno una dozzina di luoghi in Perù dove gli Incas fecero questi orrendi sacrifici umani ai loro dei in cima a montagne e vulcani. Tali sacrifici umani facevano parte del rituale Capacocha.
Dagmara Socha, bioarcheologa del Centro Studi Andini dell’università di Varsavia a Cuzco, ha studiato in collaborazione con Rudi Chavez Perea dell’Università cattolica di Santa Maria in Perù. E ha portato avanti per diversi anni il progetto sui resti di questi bambini.
Secondo la Dott. Socha, gli Incas credevano che, al momento del sacrificio, i bambini sarebbero diventati mediatori tra gli dei e l’umanità. Gli Incas consideravano i bambini puri e immacolati. Pertanto i sacrifici umani dovevano essere effettuati su creature pure. Di conseguenza, venivano accuratamente selezionati.
( Culto alla Pachamama, la dea Madre Terra tra rituali e sacrifici).
LA NOZIONE DI SACRIFICIO INSITA NEL CULTO DEL VERO DIO.

Ecco la prova del travisamento della nozione di sacrificio, che operavano gli Incas ( e alcuni gruppi etnici del Brasile), della Legge Naturale. E quanto erano lontani dai precetti del Decalogo. La nozione di sacrificio è insita nel culto del Vero Dio. Ma mai sacrifici umani.
Abele offrì a Dio le sue primizie; Melchisedec offrì pane e vino. I Patriarchi offrivano il sacrificio di animali. E nostro Signore Gesù Cristo si offrì sull’alto della Croce ed operò la Redenzione dei nostri peccati. La Santa Messa è il rinnovamento incruento del Sacrifico del Calvario. Ora entriamo nel vivo della polemica religiosa: la venerazione da parte del Vaticano della statuetta della Pachamama. Come può, ci si chiede alla luce della Religione Cristica, il Sinodo amazzonico elogiare la “saggezza ancestrale” dei popoli indigeni? Reperti archeologi alla mano, è ben risaputo da tali studi ciò che questa “saggezza ancestrale” promuoveva.
In tutto, 192 altari cerimoniali erano situati su montagne dell’antico impero Inca. Finora sono stati scoperti 27 sacrifici umani sopravvissuti al rituale Capacocha su 14 montagne. Tutti sono stati trovati a più di 5400 metri sul livello del mare, il che spiega la loro conservazione.
( Culto alla Pachamama, la dea Madre Terra .).
IL CULTO DI STATO NELL’IMPERO INCA.
Il rituale Capachocha faceva parte del culto di stato nell’impero Inca, motivato religiosamente. Il ragazzo di El Pomo sacrificato dopo il 1483, quando il Cile centrale si incorporò nell’Impero Inca, e prima del 1533, quando gli spagnoli arrivarono nella zona e misero fine ai sacrifici umani.
L’esempio più noto di un sacrificio umano Inca sopravvissuto è il ragazzo “El Pomo”, trovato nel 1954 vicino alla vetta del Cerro El Plomo, alto 5424 metri, in Cile. Al momento del suo sacrifico aveva 8 anni. La sua pelle era liscia al momento della scoperta, come se fosse appena morto. Il ragazzo è stato poi mummificato trasportato ad altitudini inferiori ed è diventato quasi duro come una roccia.
Secondo gli studiosi, i bambini sono stati storditi con foglie di coca e bevande forti prima dei essere “Sepolti vivi”. (saggezza ancestrale, dice il vaticano!!!).
Ma che senso ha la cerimonia pagana, nei giardini vaticani, del culto alla Pachamama? Fu proprio il contatto con i missionari cattolici che portò queste etnie ad eliminare il culto pagano, il sacrificio idolatrico dei bambini. Ma il CIMI e il Sinodo amazzonico non lo concepiscono.
( Culto alla Pachamama, la dea Madre Terra.).
L’ORIGINE DEMONIACA DELLA PACHAMAMA.
L’antropologo, professor Antonino Colajanni de “La Sapienza” , e il professor Damian Galeròn, teologo e storico dell’Università Cattolica di Santa Cruz de la Sierra (Bolivia), si sono espressi sull’argomento. Nella mitologia Inca simboleggia la fertilità, legata a raccolti e semina. L’origine demoniaca della Pachamama è confermata dalla rappresentazione dello ‘spirito della terra’, che sostituisce il Dio Creatore rivelato dai testi biblici.
(…) E’ vero che le vengono offerti sacrifici animali, principalmente camelidi, come i lama. Non possiamo escludere il sacrificio umano ( sta parlando dei tempi contemporanei). Ma questo non è mai stato riconosciuto pubblicamente. Alcuni dei miei studenti di origine quechua e aymara mi hanno detto in privato che, in effetti, gli esseri umani venivano sacrificati alla Pachamama.
(…) Frequenti e sincretici sodalizi tra Pachamama e Maria derivano dalla figura della “Madre generosa” e protettrice delle donne lavoratrici. Ma per Maria gli atteggiamenti verso la protezione delle piante e delle piantagioni sono piuttosto distanti e scarsamente documentati.
Come detto sopra gli archeologi hanno scoperto 192 siti di cerimonie sacrificali di bambini.
Proprio per questo, ha destato grande sorpresa il fatto che una scultura della Pachamama sia stata vista durante il sinodo dell’Amazzonia che, per molti cattolici, ha significato un abominio, accolto da Papa Francesco.
ECOTEOLOGIA NEOPAGANA PANTEISTA.
Ancora più assurdo vedere “evangelici” e “protestanti” difendere la cosiddetta ecoteologia neopagana panteista, con il suo concetto di dea Madre Terra. In opposizione al principio dell’amministrazione cristiana e al sabato del quarto comandamento, che pongono l’essere umano come amministratore della creazione e Dio/Yahweh come Creatore dell’Universo, della Terra e della vita. Ci sono due diverse visioni del mondo in conflitto e molte person
e sono confuse nel mezzo di tutto questo. E confusi proprio perchè non prendono più sul serio la Sacra Bibbia, o meglio il Vecchio Testamento.
Ma questo è un altro discorso che faremo in altri articoli…