
COMUNICAZIONE CON L’ALDILA’. MESSAGGI D’AMORE.
Persino nella comunicazione con l’Aldilà, si riscontrano specializzazioni molto ristrette, secondo il tipo di messaggi ottenuti. Che il più delle volte sono messaggi d’amore, di affetto verso i propri cari. Alcuni medium non ricevono che messaggi con un contenuto affettivo o spirituale. Altri ottengono descrizioni più precise delle condizioni di vita nell’altro mondo.
Le informazioni che passano meglio sono evidentemente quelle più vicine alle realtà che conosciamo. Le nozioni completamente nuove sono sempre più difficili da captare. Senza dubbio perché il nostro spirito fa più fatica a concretizzarle, cioè a dare loro una forma che serva di supporto all’idea inviata. Cosa che ostacola in qualche misura la sua trasmissione telepatica.
( Comunicazione con l’Aldilà: messaggi d’amore).
LA GIUSTA COLLOCAZIONE.
Un’altra difficoltà risiede nel fatto che i sistemi di opinione, le condizioni di vita. E persino i modi di corporeità dell’Aldilà sembrano differire da un piano all’altro. Perciò, è sempre difficile dare la giusta collocazione ad un’informazione ricevuta. Che forse non si applica all’insieme del mondo invisibile. Si osserva che i messaggeri dell’Aldilà, a volte, si trovano in difficoltà se devono confermare un’informazione data da altri. Nel corso di una comunicazione, si sente di frequente: “DA noi, questa cosa non succede così”. Oppure : “Noi vediamo le cose in questo modo”.
Certe indicazioni ritornano, però, sufficientemente spesso nella gran parte delle testimonianze. Da permettere di farci una rappresentazione di ciò che costituirà la nostra esistenza futura.
Ciò che accade al momento della morte, in particolare, comincia ad essere ben noto. Grazie alla testimonianze di persone che hanno avuto esperienze di coma prolungato
confermate in ambito medianico.
( Comunicazione con l’Aldilà: messaggi d’amore).
IN UN MONDO DI LUCE.
Si sa che, nel momento che segue la morte, dopo esserci liberati del corpo fisico. ( l’uscita dal corpo è vissuta spesso come l’attraversamento di un tunnel scuro che sbocca verso la luce). Ci ritroviamo dapprima nel mondo fisico come lo conosciamo, ma con un corpo dalle proprietà allargate. ( capace di indovinare i pensieri delle persone, di sollevarsi in aria o di spostarsi a gran velocità). Poi, cominciamo a percepire intorno a noi presenze invisibili. Che acquistano sempre maggiore intensità, quelle di parenti e amici “defunti” venuti a cercarci per condurci con loro in un mondo di luce.
Questo nuovo corpo è descritto, in genere, come molto simile al corpo fisico. La principale differenza non riguarda la forma, ma lo stato, o meglio, la condizione della materia. Sebbene la nuova apparenza corporea sembri anch’essa dotata di una realtà materiale tangibile.
“Siamo molto stupiti – dopo la morte fisica – “, dice Georges Morranier, “Di trovarci in un corpo consistente. Che ci sembra duro al tatto come quello che abbiamo appena lasciato”.
Se i corpi nell’Aldilà assomigliano nell’aspetto ai corpi fisici, almeno in una prima fase evolutiva, hanno però capacità maggiori. Che permettono loro di stabilire un rapporto diverso con lo spazio e il tempo. Questo non vuol dire che il tempo e lo spazio siano diversi dai nostri. Ma che sono vissuti in un modo più fluido e attivo, ossia se ne ha un maggiore controllo.
( Comunicazione con l’Aldilà: messaggi d’amore)
UN CAMPO DI PERCEZIONE PIU’ VASTO.
Questo diverso modo di vivere nel proprio corpo passa anche per un uso allargato della sensorialità. Mentre nel corpo fisico i sensi sono passivi ( non possono anticipare i fenomeni sensibili). E limitati dalla distanza dello stato della materia, quelli dell’Aldilà sono capaci di captare fenomeni lontani. Ma anche stati di materia diversi dai loro. Hanno un campo di percezione più vasto in tutti i sensi. Sembra persino che gli organi di senso dei corpi dell’Aldilà non si accontentino, come i nostri. Di fornire una certa rappresentazione dei fenomeni nuovi. Come se tramite loro, l’attività immaginativa diventasse sufficientemente potente da essere realmente creatrice.
(…) Come i corpi, il mondo dell’Aldilà parrebbe al tempo stesso vicino al nostro ( vi si può trovare tutto ciò che sta sulla terra). E profondamente diverso per le sue qualità. Esso è la Terra, il nostro mondo originario che amiamo tanto, ma ingrandita a dimensioni che la trascendono.
Si tratta di un mondo che ha anch’esso una realtà materiale, tangibile, sottomessa a leggi naturali. Ma la materia di cui è composto è meno compatta, più dinamica della nostra. Tanto il mondo terreno è ristretto, tanto l’altro mondo è vasto e intensamente vivo.
(Comunicazione con l’Aldilà: messaggi d’amore).
UN PROCESSO EVOLUTIVO CHE RIGUARDA TUTTI I VIVENTI.
Si potrebbe persino dire che esso è, per definizione, il luogo della vita. Cioè che in esso i fenomeni sono animati da un’energia più potente di questo mondo. Ciò che muore sulla terra non è la vita, indistruttibile, ma solo l’involucro che la circonda. Noi, quindi, non siamo gli unici esseri ad entrare, dopo la morte, nella vita eterna. Gli animali, le piante, gli organismi viventi più minuscoli sono dotati di una energia sufficiente. Per sfuggire alla distruzione e sono inseriti anch’essi, fin dalla nascita, in un processo evolutivo. Che deve condurli alla completezza.
“AD ogni Creatura”, dice Pierre Morrenier, “Dio ha dato un’anima evoluta o meno ( ossia umana o animale). Che racchiude l’essenzialità immortale: l’amore non perirà”.
Quanto alle piante, tutti i messaggeri attestano la loro presenza nei piani dell’Aldilà. I fiori di Paqui e quelli di Roland de Jouvenal non sono solo simbolici. Essi hanno una realtà molte volte ricordata.
Rispetto al nostro, quindi, questo mondo non è “altro”, non è neppure “altrove”. ( sebbene in esso sia possibile un’occupazione dello spazio diversa dalla nostra), è soprattutto “altrimenti”.
Si potrebbe dire che si trova esattamente nel prolungamento del nostro mondo terreno. Come se non vi fosse soluzione di continuità tra i due mondi. E il secondo completasse il primo con un pieno sviluppo delle nostre possibilità latenti. In una trasposizione dei nostri valori più alti ad un livello ancora superiore. È il regno della vita spirituale. Ma anche della vita artistica e intellettuale, dell’intelligenza, dell’amore, della bellezza, della pace.
( comunicazione con l’Aldilà: messaggi d’amore).
I MESSAGGERI INVISIBILI.
Nulla di ciò che fa la terra sembra dunque dover essere abbandonato, tranne i limiti che subiamo. I messaggeri invisibili lo dicono. Tutto ciò che abbiamo amato, anche la più umile delle cose, lo abbiamo per sempre. Non dobbiamo aspettarci né perdite né rinunce. Ma piuttosto un accrescimento di mezzi in rapporto alle nostre attuali condizioni di vita. Un arricchimento del nostro essere e dell’ambiente che ci circonda.
Più vasto del nostro, questo mondo offre anche una maggiore condizione di varietà di vita. Le idee di ognuno, la sua personalità, sembrano determinare modi di essere particolari. Senza che questo implichi una differenza di valore tra le varie scelte possibili. Lo stesso accade per quanto riguarda l’ascesa nei piani dell’evoluzione. Che sembra poter seguire vie diverse, mentre l’essenziale è completare la propria esperienza terrena. Acquisendo modi di essere che non sono stati sviluppati sulla terra. Per giungere infine al pieno sviluppo dell’essere.
Possiamo perciò attenderci mutamenti piuttosto radicali rispetto alla nostra personalità, a seconda delle lacune che restano da colmare. Alcuni, forse, dovranno tralasciare preoccupazioni troppo materiali. Altri dovranno radicarsi di più ad una individualità non abbastanza consistente, altri ancora dovranno coltivare una maggiore apertura verso il mondo….
FONTE – Comunicare con il mondo invisibile –
Clèmence Amiel.

