
Come stare lontani dalla paura e gestire un’emozione complicata.
Al giorno d’oggi, con tutte le situazioni che si presentano nella vita sociale, politica, individuale, tra virus pandemici e crisi economiche, è chiaro che la paura è di casa nella nostra vita. Ma come stare lontani dalla paura e gestire un’emozione complicata, una delle emozioni più difficile da tenere a bada. Presento in questo articolo, il paragrafo di un libro: “Dolce, meravigliosa libertà” di Elena Oballa, in cui scrive una lettera alla paura. Ecco, se debellassimo la paura, davvero saremmo liberi. Ma un modo c’è: è quello di prendere consapevolezza della realtà ( la realtà sia materiale che spirituale), e allora è fatta!. Ben inteso, non raggiungeremmo lo scopo completo, perchè la libertà è cosa irraggiungibile nei mondi materici come la Terra, ma una buona parte di angosce e paure ce le toglieremmo di torno, e saremmo un pochino più leggeri… forse abbastanza più leggeri…
“Eccoti arrivati a te, paura, che tra le emozioni sei una delle più complicate. Qui di lettere ne servirebbero almeno un centinaio, considerando quante e quanto diverse possono essere le paure.
Paura di sbagliare, paura di cambiare, paura di lasciarci conoscere. E la lista potrebbe continuare all’infinito. Ma non perdiamo tempo con liste inutili e iniziamo a scrivere per fare un po’ di chiarezza. ( La scrittura ha un potere straordinario: fare ordine sulla pagina aiuta anche a raggiungere un ordine mentale).
( Come stare lontani dalla paura e gestire un’emozione complicata).
IMPARARE A RICONOSCERE LE EMOZIONI E DARGLI UN NOME.
Il primo passo da fare per riuscire a gestire i turbamenti della psiche è quello di imparare a riconoscere le emozioni e dargli un nome. Fare questo è fondamentale anche per superare la paura perchè solo quando ne si comprende l’origine la si può iniziare ad affrontare. Se non si scava a fondo, se non si risale alla radice del problema, tutti i tentativi fatti per superarlo sono inutili. E la convinzione di esserne sbarazzati non è che un’illusione. Un’illusione che solitamente ha vita breve.
Capire qual è il tuo oggetto, paura, è il primo passo da fare, quello più immediato. Capire il motivo per cui hai scelto di legarti a esso e per cui è così difficile riuscire a pensarvi separati è il passo successivo: . Quello più complicato e importante.
Tutti cerchiamo di fuggire da ciò che ci fa paura, ma questo non fa altro che ingigantirla. Più ti evitiamo, più tu cresci, paradossalmente: la paura si nutre di se stessa. Appena iniziamo a esplorarti, però, cadono le prime pietre. Pietre di quel muro minaccioso che ti sei costruita attorno e che sembrava invalicabile fino a un attimo prima.
Chiedendoci perchè abbiamo paura ci avviciniamo a te, rispondendo alla domanda sferriamo il primo attacco. E trovando la soluzione possiamo sconfiggerti. Più che una soluzione, che non è detto esista sempre, dovremmo cercare una strategia per bloccarti, indebolirti e riuscire a gestirti.
Una strategia per imparare a decifrare i tuoi messaggi, spaventosi quando incomprensibili ma estremamente utili una volta decodificati. Ecco l’importanza di imparare a riconoscere le emozioni e dargli un nome: analizzare e agire.
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IL MOTORE DELLA VITA.
Come te (paura), tutte le emozioni hanno un potere straordinario, quasi sempre sottovalutato. Sono il motore della vita, sono la materia che ci compone ( esatto: l’uomo prima ancora di ossa, muscoli e nervi è fatto di emozioni). Sono amiche indispensabili, come lo è il motore per le macchine. Consigliere affidabili ma, se vengono trascurate o soffocate, si trasformano in minacce pericolose.
Pericolose perchè possono impossessarsi della nostra mente e controllarla, mettendo momentaneamente a tacere il senso critico e la capacità di ragionamento. Possono accumularsi e occupare tutto lo spazio a disposizione fino a che, inevitabilmente, esploderanno. E quando un’enorme quantità di emozioni represse esplode, gli effetti sono decisamente poco piacevoli.
Questa forza che le emozioni possiedono è spaventosa se non riusciamo a controllarla. Motivo in più per imparare a farlo! Pensiamo soltanto a cosa succederebbe se fossimo in grado di volgere la tua forza a nostro favore, paura. Quanti vantaggi ne trarremmo! ( allora sì, il motore della vita gira in positivo: il senso di libertà acquisito perchè svincolati dall’angoscia). Ti potremmo vedere sotto una luce nuova, considerare come incentivo, come occasione di crescita, come trampolino da cui spiccare il volo. Alleata, non più nemica.
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LA DELIRANTE CONVINZIONE DI ESSERE INVINCIBILI.
Esistono due facce della paura: una negativa. Quella che paralizza, e una sana, quella che dà la spinta. Un po’ di paura è bene che ci sia perchè ci riporta con i piedi per terra. È come un’ancora, una bussola che ci impedisce di perderci nella delirante convinzione di essere invincibili. Ci ricorda che siamo umani e che, proprio per questo, abbiamo dei limiti.
Limiti che vanno accettati e rispettati, non sfidati con insensata arroganza . Non si può vivere senza di te, paura: sarebbe troppo pericoloso. Tu sei uno dei principali elementi che concorrono a formare la saggezza perchè questa è figlia dell’esperienza. E l’esperienza, nella maggior parte dei casi, passa attraverso una qualche paura. Ed è proprio questa paura che ci fa diventare forti, nello stesso modo in cui i migliori insegnamenti nascono dagli errori.
Dovremmo tutti provare a fare un elenco delle paure di cui facciamo maggiormente esperienza. Analizzarle poi, singolarmente per provare a capirci qualcosa in più e trovare una soluzione.
L’assurda convinzione che in molti hanno è che per essere accettati si deve per forza essere uguali agli altri. Ma agli “altri” che, non si sa per quale patto mai scritto ma convenzionalmente accettato, hanno il potere di decidere quello che è giusto e quello che è sbagliato.
E se per qualche motivo loro decidono che tu sei sbagliato, allora devi esserlo per forza, non si discute! In questo modo, la percezione di noi stessi è basata esclusivamente sul giudizio altrui. Che può influenzare le nostre decisioni, il nostro comportamento, il nostro umore, la nostra vita in ogni suo aspetto. ( altro che libertà, questa è la peggiore schiavitù).
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LA DIVERSITA’ VISTA COME ARRICCHIMENTO.
Approvazione è sinonimo di felicità e ogni minimo rifiuto viene vissuto come condanna definitiva alla triste solitudine. Le critiche sono spesso interpretate come prova certa della propria inadeguatezza e la diversità è vista come un errore, un fallimento personale che conduce inevitabilmente all’esclusione. Ma la diversità vista come arricchimento è la parte più bella della saggezza umana.
Tutti vogliamo avere qualcuno accanto piuttosto che rimanere esclusi e se la nostra personalità più autentica e la fiducia condizionata in noi stessi, devono essere il prezzo da pagare, così sia. Un piccolo sacrificio che vale la pena di fare, per ottenere l’approvazione degli altri e per non restare soli…Ma ci rendiamo conto dell’assurdità di questa idea?? E’ assolutamente sbagliata, è pericolosa perchè ci estranea da noi stessi. E ci illude di aver imboccato il sentiero della felicità, quando invece ci stiamo dirigendo esattamente nella direzione opposta. La diversità spaventa, appare una minaccia con cui è difficile convivere in questa società ipermaterialista e priva di valori etici. Ma la diversità vista come arricchimento, ci rende unici e quindi speciali, e ci può salvare dalla sicurezza effimera dell‘omologazione.
( Come stare lontani dalla paura e gestire un’emozione complicata).
LA PAURA DEL CAMBIAMENTO.
un’altra paura che avrebbe trovato posto in cima alla classifica è la paura del cambiamento. Non la si dovrebbe portare all’estremo, questa paura, non la si dovrebbe esasperare, ma non si può nemmeno pensare di cancellarla completamente.
Quando si ha a che fare con un cambiamento, un po’ di paura è inevitabile che ci sia. Anche se si tratta di miglioramento, di tensione verso la felicità. Felicità che, peraltro, va paradossalmente aggiunta all’elenco delle grandi paure. Quando questa passa può rimanere un grande senso di vuoto da cui si rischia di essere inghiottiti. Ma lo capite che avere paura della felicità, e quindi scegliere di evitarla per non affrontare le emozioni che la seguono, significa aver paura della vita?
Per tornare alla paura del cambiamento, comunque, deve essere chiaro che dire “Voglio cambiare per essere felice” è una cosa, intraprendere un cammino e scegliere di lottare nonostante le difficoltà è un’altra.
La linea di confine è sottile: essere disposti ad affrontare la fatica della scalata per arrivare in vetta e godere del panorama o decidere di non rischiare e limitarsi a sognare. Scegliere l’immaginazione oppure l’azione? La verità è che spesso risulta più comodo scegliere la prima, evitare il cambiamento, perchè, per quanto negativa possa essere la situazione presente, una volta che ci si abitua diventa una fonte di sicurezza.
E allontanarsi da essa per dirigersi verso qualcosa dai contorni ancora tanto indistinti appare molto rischioso. Pensateci bene: la capacità di adattamento dell’uomo è straordinaria ma questa è per lui una fortuna o un pericolo?
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MAI CONDANNARSI ALLA RASSEGNAZIONE.
La capacità di adattamento può essere considerata “fortuna” perchè la vita è in continua evoluzione e così deve essere l’uomo:. Resiliente, come un edificio antisismico che non rimane immobile ma asseconda i movimenti della terra. Pericolo perchè spesso non permette di distinguere la normalità da quella che l’abitudine fa passare per tale. E si rischia così di accettare la sofferenza con rassegnazione, ritenendo il cambiamento di fatto impossibile. ( Ma mai condannarsi alla rassegnazione: è un atto di sconfitta. Accettazione sì, rassegnazione, no).
“Impossibile” che probabilmente significa solo “troppo complicato”: spesso i due termini vengono erroneamente scambiati. Seneca avrebbe detto che “non è perché le cose sono difficili che non osiamo ma è perché non osiamo che sono difficili”.
Un’altra grande paura può essere quella di prendere decisioni verso cui gli altri si mostrano contrari. Mettere al primo posto i propri bisogni, desideri, anche se questi non soddisfano le aspettative degli altri, può sembrare molto pericoloso.
Il rischio è quello di vedere allontanarsi le persone che, deluse e arrabbiate, scelgono di uscire dalla nostra vita. Ebbene, se prendono questa decisione solo perchè non accettiamo passivamente tutte le loro richieste, che escano pure! Volerci bene significa tenerci al nostro fianco quelli che ci sostengono, che ci incentivano e ci fanno sentire importanti, non quelli che arrogantemente impartiscono ordini.
Se non ascoltiamo noi stessi, se viviamo per accontentare gli altri, ci distruggiamo con le nostre stesse mani. Non saremo mai soddisfatti o sereni. E quindi possiamo davvero chiamarla vita la nostra se non conosciamo un po’ di serenità?
( Come stare lontani dalla paura e gestire un’emozione complicata).
NON SEI PIU’ UN OSTACOLO LIMITANTE.
Da quando ci siamo conosciute meglio, paura, ( da quando ti ho permesso di farti conoscere senza cercare in ogni modo di soffocarti), tu hai smesso di frenarmi, di irrigidirmi. Sei diventata feconda e mi hai resa addirittura più forte. Non sei più un ostacolo limitante ma spinta che mi ha permesso di trovare il coraggio necessario per riprendere in mano la mia vita ma spinta che mi ha permesso di trovare il coraggio necessario per riprendere in mano la mia vita.
Ho sempre lasciato che fossero gli altri a tracciare i sentieri che avrei dovuto seguire, anche se il punto d’arrivo di questi sentieri non era la mia serenità. Ora, invece, voglio essere io a comporre la sinfonia della mia vita, dove ogni nota, ogni respiro, ogni pausa, sono frutto di una mia scelta consapevole.
Voglio suonare la mia musica, dirigere la mia orchestra e voglio che ante tu, paura, trovi un posto in questo concerto. Che trovi un posto come strumento dal suono lieve, quasi impercettibile, ma senza il quale la melodia complessiva non potrebbe essere altrettanto bella.
leggi anche ” Il vero significato della Meditazione: quando l’Ego incontra l’Anima).

