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La realtà distopica di George Orwell in “1984” .
“1984” è l’anti-utopia o distopia più famosa di tutte quelle scritte nella prima metà del XX secolo. Nel romanzo, di narrativa politica ci viene presentata la realtà distopica di George Orwell futura. In cui una dittatura totalitaria interferisce a tal punto con la vita privata dei cittadini dalla quale è impossibile sfuggire . L’odissea di Winston Smith, il protagonista, in una Londra dominata dal “Grande Fratello” e dall’unico partito. E può essere interpretata come una critica a una qualsiasi dittatura, sebbene , le analogie con il comunismo stalinista siano evidenti. Visto il percorso di vita dell’autore. Il romanzo assume nuova validità nella società odierna. In cui il controllo dei cittadini,…
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Nella Poesia di William Wordsworth l’incontro con la Natura.
L’amore per la Natura è il fondamento del – la Poesia di William Wordsworth che nacque a Cumberland nel 1770 e morì nel 1850. di solito il suo nome è associato a Coleridge e Southey della “Lake School” dei poeti. Pochi uomini hanno dedicato così’ completamente la loro vita e alla contemplazione del l sublime incontro con la Natura. Non era principalmente un poeta della natura, ma piuttosto un intermediario tra la natura e l’uomo. Ha vissuto una vita lunga e semplice, tendendo il suo amore per la natura e l’uomo e ha dato al mondo una ricchezza di poesia priva di dettagli pittoreschi e romantici. Alcuni critici dicono nella…
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Il Furore del Realismo sociale di John Steinbeck.
“Furore” è un libro che John Steinbeck compose di slancio, con passione e compassione e, infatti, nel pieno Crac della grande depressione economica degli anni ’30, si esalta dalla disperazione di molte anime, il furore del realismo sociale, così sono chiamati i poveri di quell’epoca; figli del Realismo sociale, un realismo poco felice che sa di disperazione. Libro americano, che più americano non si può, “Furore” racconta una storia di biblica intensità, appunto, un’epopea in cui si susseguono le vicende della famiglia Joad dell’Oklahoma, lungo la Route 66, fino alla California: è il Furore del realismo sociale americano di quegli anni; figli della povertà, dei sogno, della speranza. Quella…
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MARIA ANTONIETTA un’austriaca a Versailles.
( Maria Antonietta un’austriaca a Versailles) NOTA SULL’AUTORE – Stefan Zweig (Vienna 1881 – Petropolis, Brasile, 1942): scrittore, ebreo, pacifista, cosmopolita ed europeista convinto. Amico di quasi tutti i migliori scrittori e intellettuali della sua epoca, letto e tradotto in tutte le lingue. ( Maria Antonietta un’austriaca a Versailles) Autore di biografie di personaggi che hanno segnato la storia e in questa di Maria Antonietta, questa regina austriaca insediata a versailles in particolare. Con un’accurata e seria ricerca storica, ci racconta la tragica storia di questa donna che condusse una vita frivola e dedita allo sfarzo. Incurante dei doveri di regina e madre del popolo. Tutto il romanzo è ricco…
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La tragica storia di una regina: Maria Antonietta.
Autore di biografie di personaggi che hanno segnato la storia e in questa di Maria Antonietta, in particolare,, con un’accurata e seria ricerca storica, ci racconta la tragica storia di una regina che condusse una vita frivola e dedita allo sfarzo, incurante dei doveri di sovrana e madre del popolo. Tutto il romanzo è ricco di narrazione profonda e analisi psicologica del personaggio. Zweig “accompagna” Maria Antonietta nel suo percorso di vita. Da bambina spensierata, a donna frivola e irresponsabile, fino alla caduta, laddove ritrova coraggio e dignità di regina. Per riprendere in mano il suo destino e quello del suo popolo… ma troppo tardi. LA NASCITA DEL DELFINO.…
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LA VITA E’ UNA MESSINSCENA, DICE PIRANDELLO.
“Io penso che la vita è una molto triste buffoneria, la vita è una messinscena. Poiché abbiamo in noi, senza poter sapere né come né perché né da chi, la necessità di ingannare di continuo noi stessi. Con la spontanea creazione di una realtà ( una per ciascuno e non mai la stessa per tutti). La quale di tratto in tratto si scopre vana e illusoria. Chi ha capito il giuoco non riesce più a ingannarsi”. . Così Pirandello nella sua Lettera autobiografica. (1912-13). La vita collettiva, i rapporti interpersonali, si basano sul reciproco inganno, sull’impostura, su una maschera che ognuno indossa sul volto per vivere. Ognuno si costruisce la…