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STORIA

Caso Dreyfus: J’accuse. Errore giudiziario storico.

Caso Dreyfus: J’accuse, è il titolo della lettera aperta (articolo) pubblicata il 13 gennaio 1898 sul quotidiano L’aurore, scritta dal romanziere e attivista politico francese Emile Zola (1840-1902) e indirizzata all’allora presidente Fèlix Faure. Questa fu una “denuncia” spietata e implacabile contro i funzionari che nascosero la verità nel caotico caso in cui un ufficiale francese di origine ebraica, Alfred Dreyfus fu ingiustamente accusato di tradimento e spionaggio. Il caso Dreyfus J’accuse è senza dubbio uno dei grandi e controversi errori giudiziari della storia. A causa della lettera, Zola finì per essere perseguitato e condannato per diffamazione.

Dall’intercettazione di una lettera, nel settembre 1894, il cui contenuto avrebbe contenuto segreti strategici, lo stato maggiore francese cercava un colpevole. E dopo brevi indagini arrivò al Capitano Alfred Dreyfus, a quanto pare accusato di spionaggio a favore della Germania. Apparentemente secondo alcune prove grafologiche di carattere dubbio. Di tutto il voluminoso dossier dell’accusa, solo il cosiddetto bordereau. Una lettera presumibilmente scritta da Dreyfus, fu inviata all’addetto militare tedesco Schawrtzkoppen.

La storia comincia a cambiare quando, nel giugno del 1895, il tenente colonnello Picquard divenne capo della sezione delle statistiche dello stato maggiore. In effetti responsabile delle informazioni e del controspionaggio. Picquard disse di essere convinto dell’innocenza di Dreyfus e della colpa di un altro ufficiale , il maggiore Walsin-Esterhazj. Sei mesi dopo, Picquard fu trasferito in un posto segreto in Tunisia.

(Caso Dreyfus: J’accuse. Errore giudiziario storico)

CRIMINE DI APPROPRIAZIONE INDEBITA.

E’ un dato di fatto che nell’agosto 1898 Esterhazj fu ritirato per il crimine di appropriazione indebita. Esterhazj disse ad un giornalista inglese che lui, e non Dreyfus – era stato l’autore del famigerato scritto, dopo aver forgiato la calligrafia di Dryfus sotto il colonnello Sandherr, suo superiore ed ex capo della sezione statistica.

Solo quattro anni dopo la morte di Zola (1902) che nel 1906 che si ammise il grande ed irreparabile errore. Ripristinando Alfred Dreyfus che ricevette persino una medaglia dalla Legione d’onore. Dreyfus morì nel 1935.

(Il Caso Dreyfus J’accuse. Errore giudiziario storico)

Quando il caso Dreyfus assunse proporzioni internazionali. La Francia era alle prese con una grave crisi economica, tensioni sociali e scontri politici. Il Paese era stato diviso tra. 1) Un diritto reazionario, legato in modo ombelicale alle forze armate e alla Chiesa. 2) Repubblicani liberali e forze di sinistra. Mentre i conservatori chiedevano il ritorno della monarchia, i repubblicani e la sinistra difendevano la continuità della Repubblica. In questo confronto, le forze armate svolsero un ruolo importante. Erano il principale sostegno dell’ordine.

Si sottolinea inoltre il ruolo della stampa di destra, ultra-reazionaria e antisemita nell’incitare il popolo contro gli ebrei. Ed in particolare il quotidiano ” La libre parole” di Eduard Drummond. Che approfittò dell’affare Dreyfus per innescare una diffusa campagna antisemita.

Drummond pubblicò nel 1886 una “fantasticheria” antiebraica di due volumi, intitolata “La France Julive”. Dai segmenti conservatori sorsero le principali forze giudiziarie contro Dreyfus.

( Il Caso Dreyfus. J’accuse. Errore giudiziario storico)

UNA CRUDELE FARSA NELLA GIUSTIZIA FRANCESE.

Anche di fronte alla prove schiaccianti della crudele farsa che era stata preparata per condannare l’ufficiale ebreo, si rifiutarono di accettare il cambiamento del verdetto. Affermando che un simile atteggiamento poteva ledere l’immagine delle forze armate nella società francese. E nella giustizia francese.

Secondo la filosofa Hannah Arendt ( 1906-1975), il caso Dreyfus, con tutte le sue implicazioni politiche, sarebbe potuto sopravvivere. A causa di due elementi conosciuti nel corso del 20° secolo: 1 ) odio per gli ebrei. 2) Sfiducia generale nei confronti

della repubblica, del parlamento e della macchina statale.

In “Origini del totalitarismo“, Hannah osserva che fino ad oggi, il termine “antiDreyfus” poteva essere definito in Francia, in modo accettabile. Come tutto ciò che era anti-repubblicano, anti democratico e antisemita.

( Il Caso Dreyfus. J’accuse. Errore giudiziario storico)

L’INFLUENZA DEI MEDIA E DELL’OPINIONE PUBBLICA.

Non si può dimenticare l’influenza dei media e dell’opinione pubblica. Il 15 ottobre 1894 Alfred Dreyfus fu accusato di alto tradimento. Il 29 dello stesso mese, il quotidiano ‘La libre parole’ mise in silenzio delle autorità militari. Di fronte all’arresto di un traditore. “Le Soir”rivela il nome e la posizione dell’accusato e, il 1 novembre, La libre Parole annuncia l’arresto dell’ufficiale ebreo.

Contaminati dalla propaganda antisemita e terrorizzati per i rischi della sicurezza che il presunto tradimento avrebbe potuto causare, le garanzie giudiziarie furono ignorate. Quindi, in nome della sempre pericolosa “ragione di stato”, la corte marziale violo’ arbitrariamente gli stessi regolamenti. Gli avvocati della difesa non ebbero accesso al “dossier segreto” preparato dal generale Mercier. Determinato a condannare il capitano Dreyfus a tutti i costi .

Anche il diritto di Dreyfus di avvalersi di una pena più leggera, ovvero l’esilio in Nuova Caledonia, fu ignorato. Poichè era un imputato primario e aveva un livello di istruzione superiore. Invece il capitano fu punito con i lavori forzati, insieme a prigionieri altamente pericolosi sulla terribile Devil’s Island. Lì si imbarcarono, dopo l’umiliante cerimonia di degrado nel 5 gennaio 1895. In cui fu rotta la sua sciabola e si ritrovò spogliato dell’uniforme.

( Caso Dreyfus J’accuse. Errore giudiziario storico)

LA LETTERATURA LEGALE E’ PIENA DI QUESTI ERRORI.

Gli errori giudiziari dovrebbero almeno servire a impedire che altri sbagli vengano commessi in modo così terribile. Ma, sfortunatamente, questi errori continuano ad essere perpetrati da coloro che dovrebbero fare tutto, sicuramente, per evitarli.

La letteratura legale è piena di casi di sbagli giudiziari. Alcuni diventano famosi, diventano libri, film, ecc. Altri, si perdono nei cassonetti delle ingiustizie forensi. Esistono diversi fattori che contribuiscono all’errore giudiziario, fatti salvi gli altri, qui si elencano dieci motivi. O fattori che contribuiscono al verificarsi di forti ingiustizie.

1- accuse inetti e frivole. 2- Giudici autoritari e dispotici. 3- Ammissibilità di prove illecite e di dubbia autenticità. 4 – Frenare la difesa. 5 – Assenza o insufficienza della difesa tecnica. 6- Disprezzo per il giusto processo legale, per il contraddittorio e per un’ampia difesa. 7- Aggredire la presunzione di innocenza. 8 – Mancato rispetto della separazione del giudice e delle parti. 9 – Influenza dei media. 10 – Mancato rispetto della dignità della persona umana come postulato principale di uno stato democratico.

Un fatto che non può essere ignorato e che contribuisce notevolmente al verificarsi di errori giudiziari, è il trattamento riservato a determinati accusati. Come se fossero nemici, non persone o non cittadini. Al nemico viene negato lo status di persona. Vengono negati i diritti e le garanzie fondamentali che portano al verificarsi di errori clamorosi. Possano questi casi storici, essere di esempio per la giustizia di tutto il mondo.

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